Terremoto 23 novembre 1980 |
Cultura
/

23 novembre 1980 – 23 novembre 2024. Per non dimenticare…

23 novembre 2024 | 08:17
Share0
23 novembre 1980 – 23 novembre 2024. Per non dimenticare…

Oggi ricorrono i 44 anni dal sisma che sconvolse la Basilicata e la Campania, cambiando il volto di molte città e spezzando tantissime vite umane. Una data che resta impressa in modo indelebile nei ricordi di chi l’ha vissuta, di chi ha visto la propria casa crollare, di chi ha pianto un parente o un amico ucciso dalle macerie, di chi ha trascorso le notti fuori casa davanti ad un falò improvvisato con il cuore colmo di paura. Di chi ancora chiudendo gli occhi sente l’odore acre della polvere, il suono delle sirene, il sapore delle lacrime.
Era una domenica tranquilla, una domenica come tante, quando alle 19.34 la terra tremò per un tempo che sembrò eterno. Chi ha vissuto quei momenti non può dimenticare, non deve dimenticare. Quegli attimi hanno lasciato delle ferite enormi nelle nostre case, nelle nostre chiese, ferite che con il tempo sono state riparate, case che con il tempo e con i sacrifici sono state ricostruite. Ma quegli attimi hanno lasciato delle ferite nei nostri cuori che il tempo non potrà mai cancellare. Sono bastati pochi minuti per distruggere quello che l’uomo aveva costruito con sacrificio e con amore, è bastato un attimo per portar via per sempre una mamma, una moglie, un fratello, un amico… Non si può dimenticare tutto questo, non si può dimenticare il terrore negli occhi della gente, lo sconforto e le lacrime davanti alle macerie, la forza delle mani nude che hanno scavato tutta la notte sotto quelle maledette pietre per cercare di salvare una vita…
E’ doveroso ricordare il terremoto di 44 anni fa ed è doveroso raccontarlo a chi non c’era, perché quel giorno fa parte della nostra storia e ne farà parte per sempre. Oggi, alle 19.34, fermiamoci per un minuto in silenzio, spegniamo le luci e, se possiamo, accendiamo un lumino per ricordare chi purtroppo quel maledetto 23 novembre 1980 ha perso la vita sotto le macerie.