A Castellammare di Stabia tornano “Fratielle e Surelle”: la prima stella inaugura l’attesa dell’Immacolata
Un’antica tradizione che unisce fede e comunità: ogni mattina, alle prime luci dell’alba, Castellammare si risveglia con il canto che prepara i cuori all’Immacolata.
Questa mattina alle 4, Castellammare si è risvegliata con il canto che annuncia l’arrivo dell’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata Concezione. È il momento tanto atteso in cui i quartieri della città si uniscono nel segno della tradizione religiosa, un rito che affonda le radici nella fede popolare. I fedeli, al grido di “Fratiell e surell o rusario a’ Madonna, oggi è a’ primma stella d’a Madonna”, si radunano ogni mattina, camminando insieme per le strade, accompagnati dal suono di un canto che sembra risuonare nell’anima di ogni stabiese.
Questa espressione di devozione si rinnova ogni anno, nei dodici giorni che precedono l’Immacolata, definiti “stelle” come le dodici che adornano la testa della Vergine Maria. Ogni quartiere ha la sua voce: un uomo che guida il gruppo, invitando tutti a partecipare al rosario collettivo. Il percorso culmina nelle parrocchie locali, dove tutta la comunità si riunisce per pregare insieme.
“Fratiell e Surell” non è solo un canto religioso, ma un vero e proprio rituale di comunità, tramandato di generazione in generazione. Oltre a essere un momento di preghiera profonda, questo canto diventa un potente strumento di aggregazione sociale, che unisce i cittadini di Castellammare in un abbraccio di pace, speranza e identità. È un simbolo di salvezza, che rafforza il legame tra la città e la sua tradizione.