Aggressione a scuola, le telecamere della Rai a Castellammare

18 novembre 2024 | 15:23
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Le  telecamere della Rai alla scuola a Castellammare. La grave vicenda registratasi a scuola con l’aggressione di gruppi all’insegnate dei sostegno continua a scuotere l’Italia. A seguito dell’aggressione della  30 mamma a carico dell’insegnate, la scuola si difende e la vicepreside contrattacca alle accuse e sopratutto condanna l’azione violenza: « le mamme dicono il falso e la dirigenza ha preso posizione contro le mamme che hanno aggredito l’insegnante, dando piena  solidarietà alla vittima». Una vicenda delicatissima alla quale porre attenzione massima, il confine tra molestia è violenza è molto labile e spesso si alimentano pericolosi drammi. Fatti delicati che non possono risolversi con la violenza pedissequa.

Intanto, il ministro Valditara ha disposto un’ispezione alle scuole medie Salvati di Scanzano, dopo il blitz dei familiari contro l’insegnante di sostegno Intanto al’ingresso spuntano striscioni è solo agg.«Sì ai docenti, no alla direzione. Tutela per i nostri figli, solidarietà alle mamme», due striscioni accolgono i ragazzi delle scuole medie «C. Salvati» di Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia a Napoli. Qui, il 14 novembre una docente di siostegno di 37 anni è stata aggredita da 30 genitori per delle presunte voci di abusi sugli alunni. Inoltre già cinque madri hanno già denunciato la donna ai carabinieri. All’ingresso dell’istituto due gazzelle dei carabinieri presidiano l’area. Oggi, 18 novembre, gli ispettori dell’Ufficio scolastico regionale acquisiranno le carte e visteranno il plesso scolastico.

L’INCHIESTA

La professoressa aggredita ha rimediato un trauma cranico mentre il padre che l’ha difesa ha subìto una frattura del polso in seguito a una spinta. Oltre agli schiaffi e alle botte sono volati insulti e minacce di morte, il tutto nei corridoi dell’istituto. I militari, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, sono al lavoro per capire cosa ci sia di vero nella denuncia dei genitori. I familiari davanti alla scuola ribadiscono le accuse di molestie alla docente.

“LA SALETTA” E LA CHAT INCRIMINTA

Le accuse contro la prof erano state rilanciate da una lettera diventata virale, L’urlo di una madre. Lì il suo nome non viene fatto, ma il post è stato condiviso da diversi genitori stabiesi. Come scrive la stampa nazionale, la chat incriminata si chiamerebbe “la Saletta”. In questo gruppo ci sarebbero dei vocali che proverebbero le presunte molestie.

LA DIFESA DELLA VICEPRESIDE: «LA SCUOLA NON SAPEVA»

«Tutto quel che dovevamo riferire l’abbiamo già detto ai carabinieri e ci hanno detto di non parlare con nessun altro. Ma, ribadisco, che né io, né la scuola eravamo a conoscenza di quanto circolasse online», riferisce la vicepreside Teresa Esposito. Che dichiara di non aver avuto contatti con la professoressa negli ultimi giorni: «Se abbiamo sentito la docente? No, ed è giusto così: al momento c’è bisogno di silenzio e rispetto su ogni fronte, fin quando tutto non verrà accertato. Io lavoro qui da 36 anni e tutto quel che posso dire è che sono sempre stata dalla parte dei bambini. Mi ha meravigliato questa isteria collettiva dei genitori, dopo il grande lavoro che è stato fatto per questo istituto». Tuttavia Esposito non sottovaluta la questione: «Certamente l’accusa è molto grave. Bisognava agire in maniera diversa, non con una simile aggressione, ma informandoci subito di quanto stava accadendo: avremmo verificato all’istante».