Alluvione, due anni dopo.Il 26 novembre 2022, la tragedia che sconvolse l’isola d’ischia, uccidendo 12 persone a Casamicciola Terme
Il 26 novembre 2022, esattamente due anni fa, l’alluvione che sconvolse l’isola d’Ischia provocando 12 vittime e danni per milioni ad abitazioni ed imprese. Una catastrofe che si abbatte sui territori dell’isola colpendo in particolar modo il comune di Casamicciola TermeDistruggendo completamente l’area del Celario, tra il Majo e Piazza Bagno, nel cuore del Monte Epomeo. Le vittime furono:Eleonora Sirabella, 31 anni e il compagno Salvatore Impagliazzo, 31; Gianluca Montie la moglie Valentina Castagna, entrambi 37 anni, e i loro tre figli: Michele di 15 anni, Francesco di 11 anni e Maria Teresa di 6 anni. Tra le vittime anche la famiglia composta da Maurizio Scotto di Minico, 32 anni, Giovanna Mazzella, 30 anni, e la più giovane delle vittimeGiovanGiuseppe Scotto Di Minico di appena 21 giorni. Infine, Nikolinka Gancheva Blangova, di nazionalità bulgara, 58enne, e Maria Teresa Arcamone, 31 anni. Un disastro che ha cambiato il nostro mondo per sempre.Intere famiglie spazzate via perché la forza d’urto della valanga di fango è stata così violenta abbattendosi prima di defluire a valle che ha piegato ogni cosa, ha scavato la montagna stessa, inghiottito case, solai, mura, putrelle.Le macerie restano una sorta di altare in memoria delle vittime dove si adagiano fiori e lumi. Restano in questi luoghi non si può che perdere la fiducia nelle istituzioni e la prospettiva del futuro.Sono trascorsidue anni dalla frana di Casamicciola che ha causato 12 morti, eppure in ampie one del paese il tempo si è fermato. I segni ci sono ancora tutti nonostante gli apparenti sforzi. Forse un colpo così è stato davvero troppo persino per la terra sinonimo delle catastrofi, dove le tracce profonde della frana si sovrappongono alle crepe mai sanate del sisma dell’agosto 2017. Molte case restano disabitate e chiuse. Negozi, supermercati, una chiesa e qualche hotel che, forse, nemmeno riapriranno più. Si potrebbe stilare un elenco partendo dalla valle, dallo scarico della montagna a Piazza Bagni,fino alla zona alta del Majo ai piedi del Celario, dove prima ancora ne avevano chiuso altri per effetto del terremoto e dove ora è solo macerie. Per questa giornata di martedi 26 novembre,in memoria di quel tragico evento è prevista una commemorazione privata con i familiari delle vittime, oggialle ore 17.30 presso la Basilica di Santa Maria Maddalena. La Messa Sarà officiata dal Vescovo Carlo Villano. Prima alle 15,00 sarà deposta una corona di fiori al Celario.