Amalfi-Cava de’ Tirreni, Giornata Mondiale dei Poveri. Mons. Soricelli: “Non restiamo indifferenti dinanzi a chi soffre”
Domenica 17 novembre 2024 si celebrerà l’ottava edizione della Giornata Mondiale dei Poveri. L’iniziativa, proposta per la prima volta nel 2017, è stata voluta fortemente da Papa Francesco per sollecitare la Chiesa a “uscire” dalle proprie mura per incontrare la povertà nelle molteplici accezioni in cui essa si manifesta nel mondo di oggi.
Quest’anno, in vista dell’inizio del Giubileo Ordinario 2025, il Santo Padre ha scelto come motto il passo del Libro del Siracide: «La preghiera del povero sale fino a Dio» (cfr. Sir 21,5). Questa espressione, che proviene dall’antico autore sacro Ben Sira, diventa immediata e facilmente comprensibile. Il Papa ribadisce che i poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, che è attento e vicino a ognuno di loro. Dio ascolta la preghiera dei poveri e, davanti alla sofferenza, diventa “impaziente” fino a quando non ha reso loro giustizia. Infatti, attesta ancora il Libro del Siracide, «il giudizio di Dio sarà a favore del povero» (cfr. 21,5).
Ed in tale occasione Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo della Diocesi di Amalfi – Cava de’ Tirreni, si rivolge con una lettera alla sua comunità: «Carissimi, ci prepariamo a vivere l’VIII Giornata Mondiale dei Poveri dal tema: “La preghiera del povero sale fino a Dio (cfr Siracide 21,5), un appuntamento voluto dal Santo Padre per richiamare la Chiesa intera a vivere con coerenza il Vangelo dell’amore e della carità. Quest’anno siamo chiamati, ancora una volta, a riflettere sul tema della povertà, una realtà che ci interpella profondamente, e a rinnovare il nostro impegno di accoglienza e vicinanza ai nostri fratelli più fragili e bisognosi. Come comunità diocesana di Amalfi-Cava de’ Tirreni, sentiamo forte il dovere di vivere questa giornata non come un evento isolato, ma come un’occasione privilegiata per riscoprire la nostra missione cristiana, quella di essere una Chiesa in uscita, una Chiesa che cammina accanto ai poveri, li abbraccia e li sostiene. Il messaggio del Vangelo è chiaro: “Ero affamato e mi avete dato da mangiare, ero forestiero e mi avete accolto”(Mt 25,35). Non possiamo restare indifferenti dinanzi a chi soffre, a chi è ai margini, a chi, nella nostra società, non trova una mano tesa e una parola di conforto. La Giornata Mondiale dei Poveri, dunque, ci invita a guardare con occhi nuovi alle situazioni di disagio e di povertà presenti anche nelle nostre comunità. È un invito a creare spazi di incontro, a superare l’indifferenza, a trovare modi concreti per accogliere i fragili, i soli, gli emarginati. Penso alle nostre parrocchie, alle nostre associazioni, ai gruppi di volontariato: ciascuno può e deve essere protagonista di questa carità operosa che non si limita a gesti occasionali, ma che diventa stile di vita, espressione quotidiana di un amore che sa farsi vicino. Vi esorto, dunque, carissimi fratelli e sorelle, a vivere questa giornata con intensità spirituale e operativa. Organizziamo nelle nostre comunità momenti di preghiera, riflessione e condivisione, ma soprattutto creiamo occasioni concrete per accogliere e servire i poveri. Offriamo non solo il nostro aiuto materiale, ma anche il nostro ascolto, la nostra presenza, la nostra fraternità. Ricordiamo che ogni gesto di carità, per quanto piccolo, ha un valore immenso agli occhi di Dio. La povertà non è solo una mancanza materiale, ma spesso si manifesta come solitudine, emarginazione, abbandono. In questo contesto, noi siamo chiamati a essere testimoni di speranza, segni tangibili dell’amore di Dio che si fa prossimo attraverso le nostre mani, i nostri cuori, le nostre azioni. Come sempre vi invito a seguire anche le indicazioni della nostra Caritas diocesana che, con spirito sinodale e secondo la programmazione diocesana, continua ad essere il motore di questo particolare ambito della nostra pastorale. La Vergine Maria, Madre dei poveri, S. Andrea e S. Adiutore ci accompagnino in questo cammino e ci rendano sempre più capaci di essere Chiesa che accoglie, sostiene e ama senza riserve. Con affetto e in comunione di preghiera, vi benedico di cuore».