Amalfi: il suono delle zampogne alle 5 del mattino ha annunciato il giorno di festa
Alle 5 di stamattina gli zampognari, tutti amalfitani, hanno dato il via alla festa di Sant’Andrea con la loro musica per le strade della città. Tra di loro anche il giovane Andrea Fusco, nipote di Carmine Pinto, o’ barbiere, nonno veterano del gruppo. Indossavano mantello e cappello nero.
La tradizione vuole che i suoni che precedono il Natale inizino per la festività del Santo Patrono. Dall’hotel Luna, hanno percorso la Statale fino in piazza Duomo per poi recarsi in cattedrale per suonare l’inno di Sant’Andrea sulla sua tomba in cripta. Poi la melodia è continuata fino a Valle dei Mulini, per poi girare tra i vicoli storici.
Fermata a Piazza dei Dogi dove la tradizione vuole che il fornaio aspetti con pane caldo e vino. E’ d’obbligo fermarsi in un momento di convivialità con residenti e turisti.
Per finire hanno intonato la pastorale Natalizia sotto le scale del Duomo.
Il suono delle zampogne è una delle più antiche e suggestive scene legate al periodo natalizio. Questo strumento a fiato, realizzato spesso in legno e pelle di pecora, è simbolo di spiritualità e legame con il passato pastorale. La zampogna era originariamente lo strumento musicale dei pastori, che scendevano dalle montagne durante l’inverno per celebrare le festività religiose. Si dice che i pastori furono tra i primi a visitare il Bambino Gesù, e il suono delle zampogne rappresenta il loro canto di devozione e gioia.
Il passaggio degli zampognari è considerato di buon auspicio per il Natale, portando gioia e serenità nelle case.
Le zampogne sono parte integrante delle celebrazioni patronali, come quelle dedicate a Sant’Andrea, fondendosi con i canti e le processioni.
La zampogna non è solo uno strumento musicale, ma un simbolo culturale e religioso che collega il presente con il passato, evocando il calore delle festività e il senso di comunità.