Amalfi, Virgo Fidelis: il Capitano dei Carabinieri Alessandro Bonsignore “Recuperare fiducia per combattere l’emergenza educativa”
Il 21 novembre, l’Arma dei Carabinieri celebra la “Virgo Fidelis”, sua Patrona, una ricorrenza istituita l’11 novembre 1949 da Papa Pio XII, che accolse il voto unanime dei cappellani militari dell’Arma e dell’Ordinario Militare per l’Italia. La data coincide con la Presentazione della Beata Vergine Maria al Tempio, sottolineando il legame spirituale tra l’Arma e la figura mariana.
In questa giornata, i Carabinieri rinnovano il loro impegno al servizio della comunità, ricordando i colleghi caduti in servizio. La celebrazione assume un significato particolare in occasione dell’anniversario della Battaglia di Culqualber, avvenuta il 21 novembre 1941 in Etiopia. Durante questo scontro, il 1º Gruppo Mobilitato dei Carabinieri e il CCXL Battaglione Camicie Nere si distinsero per il loro eroismo, ricevendo la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.La celebrazione di questa giornata non solo onora la memoria dei caduti, ma rafforza anche il legame tra l’Arma dei Carabinieri e la comunità, sottolineando i valori di fedeltà e sacrificio che caratterizzano il servizio quotidiano dei militari.
Il discorso pronunciato dal Capitano Alessandro Bonsignore nella Cattedrale al termine della celebrazione è un messaggio ricco di riflessioni e valori fondamentali, non solo per i Carabinieri ma per l’intera comunità. Emerge un invito pressante a non cedere alla rassegnazione e alla paura, che sono spesso alimentate da un clima di sfiducia e pessimismo.
Il Capitano sottolinea come la fiducia sia essenziale per una convivenza pacifica e per affrontare le sfide della vita. Questa fiducia deve essere custodita e trasmessa, non solo attraverso le istituzioni, ma anche nei rapporti quotidiani tra genitori, educatori, e giovani.
È messa in evidenza la necessità di un’alleanza educativa tra famiglie, scuole, comunità religiose e istituzioni, per trasmettere valori e dare alle giovani generazioni buone ragioni per assumersi responsabilità e credere nel futuro.
Il discorso richiama l’attenzione sulla tendenza diffusa a lamentarsi e a diffondere malcontento. Invece, invita a valorizzare e ringraziare chi, nelle istituzioni e nella società civile, lavora per il bene comune.
La figura della Patrona dell’Arma dei Carabinieri viene proposta come esempio di fiducia consapevole e coraggiosa. Proprio come Maria si è affidata a Dio, anche i Carabinieri sono chiamati a essere custodi della fiducia nelle comunità in cui operano.
Il discorso termina con un incoraggiamento a non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà, ma a cercare sempre nuove opportunità, facendo della speranza un principio guida. La citazione del Piccolo Principe serve a rafforzare questo concetto, sottolineando che ogni fine può essere un nuovo inizio.
Questo discorso, rivolto sia ai Carabinieri sia ai cittadini, offre una visione profondamente umana e ispiratrice. Rinnova l’impegno dell’Arma a servizio della comunità, sottolineando che il contrasto alla criminalità non può essere separato dall’educazione e dalla solidarietà. È un richiamo universale a costruire fiducia, promuovere il bene comune e credere nella possibilità di un futuro migliore.