Antonino Morvillo “Pasta Fresca” racconta 50 anni di attività in un bel libro

6 novembre 2024 | 19:55
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Il vicesindaco Giovanni Iaccarino celebra la presentazione del libro di Antonino Morvillo “Un Intrepido Viaggio… non solo una storia personale di famiglia”

Piano di Sorrento – Alla presentazione del libro “Un Intrepido Viaggio… solo una storia personale di famiglia”, scritto da Antonino Morvillo, il vicesindaco Giovanni Iaccarino ha offerto un toccante intervento, sottolineando il valore del racconto come mezzo per riscoprire il proprio cammino personale e collettivo. Un’occasione non solo per celebrare la storia di una famiglia, ma anche per riflettere su quanto i percorsi individuali siano intrecciati con le esperienze tramandate dalle generazioni precedenti.

Durante l’intervento, Iaccarino ha ricordato come dietro ogni storia vi sia un viaggio, una traccia che ciascuno di noi ha seguito e che contribuisce a definire la nostra identità. Ha evidenziato, inoltre, l’importanza dei valori e degli insegnamenti ereditati, che fanno da guida nei momenti di crescita e trasformazione. “Grazie a Tonino per questa sua esperienza,” ha dichiarato Iaccarino, “oltre i decenni ha dato un contributo di grande valore, e auguriamo tanta salute e successo per il futuro.”

Con gratitudine, il vicesindaco ha anche sottolineato l’impegno di Morvillo verso i giovani, parlando del ruolo fondamentale che figure come lui giocano nel trasferire conoscenze e passioni. “Tonino continua a trasmettere la sua esperienza ai giovani,” ha affermato Iaccarino, sottolineando come le nuove generazioni stiano raccogliendo il testimone con responsabilità, mantenendo viva la tradizione e contribuendo alla crescita della comunità.

Il vicesindaco ha inoltre ricordato un recente evento a Sorrento, cui Morvillo ha preso parte, evidenziando la dedizione dell’autore nel partecipare attivamente alla vita sociale e culturale della Penisola Sorrentina. “Siamo specialisti di grande qualità dell’accoglienza e della nostra gastronomia,” ha affermato, rivolgendosi ai presenti, “e il contributo di Tonino in questo senso è impareggiabile.”

Concludendo, Iaccarino ha rivolto un caloroso ringraziamento a Morvillo e a tutti i presenti, sottolineando il valore delle tradizioni e della cultura locale, non solo come testimonianza del passato, ma come risorsa viva per il futuro. “Grazie, Tonino,” ha detto infine il vicesindaco, “perché la tua esperienza continua a rendere la nostra terra ancora più bella.”

Generico novembre 2024

Il giornalista Antonino Siniscalchi rende omaggio alla vita e alla carriera di Antonino Morvillo, protagonista del libro “Un Intrepido Viaggio… solo una storia personale di famiglia”

Piano di Sorrento – Durante la presentazione del libro di Antonino Morvillo, “Un Intrepido Viaggio… solo una storia personale di famiglia”, il giornalista Antonino Siniscalchi ha regalato al pubblico un omaggio vivace e sentito alla figura del cuoco, sottolineando l’intensità con cui Morvillo ha vissuto e trasformato la propria passione culinaria in una carriera esemplare.

Siniscalchi ha introdotto il concetto di “cuoco” come “una parola bella”, citando con ironia e affetto una celebre battuta di Totò in Miseria e Nobiltà, per celebrare il significato profondo di questa professione. “Il libro di Morvillo,” ha affermato Siniscalchi, “è caratterizzato proprio dalla gioia e dalla felicità con cui ha vissuto la sua vita di cuoco.” Una vita che ha portato Morvillo a lavorare in luoghi prestigiosi, come il Royal Hotel di Napoli, dopo un lungo percorso che ha avuto inizio a Sant’Agata, per l’apertura dell’Hotel delle Palme, fino ad arrivare alla Penisola Sorrentina e infine alla rinomata Napoli.

Siniscalchi ha ricordato che Morvillo, pur essendo sorrentino, ha scelto Piano di Sorrento per la presentazione del suo libro, mosso da motivi affettivi e professionali. Il giornalista ha condiviso aneddoti divertenti, come l’orario esatto dell’invito, le 16:00, voluto da Morvillo per evitare ritardi, segno della sua proverbiale precisione, una qualità che ha caratterizzato tutta la sua carriera.

“Antonino ha attraversato epoche diverse,” ha dichiarato Siniscalchi, “e ha vissuto in prima persona la trasformazione del turismo e del settore dell’accoglienza in Italia.” Ha osservato come Morvillo abbia visto evolvere la cucina e il turismo in Penisola Sorrentina, passando da una cucina semplice e tradizionale alla complessità e al prestigio delle stelle Michelin di oggi. “Io sono un nostalgico,” ha confidato Siniscalchi, “e mi piace pensare alla tradizione, pur rispettando l’evoluzione che i tempi richiedono.”

Concludendo, Siniscalchi ha espresso ammirazione per il percorso umano e professionale di Morvillo e ha sottolineato il valore della sua scelta di racchiudere in un volume la propria esperienza. “È bello,” ha affermato il giornalista, “che Antonino abbia deciso di lasciare una testimonianza scritta di questa lunga e ricca avventura. La sua storia è la storia di tutti noi, della nostra terra e delle sue trasformazioni.

Il presidente dell’Associazione Cuochi Campania Luigi Vitiello  celebra l’eredità di Antonino Morvillo alla presentazione del suo libro

Piano di Sorrento – Nel corso della presentazione del libro di Antonino Morvillo, “Un Intrepido Viaggio… solo una storia personale di famiglia”, il presidente dell’Associazione Cuochi Campania ha offerto un toccante elogio della carriera e dell’eredità professionale di Morvillo, sottolineando quanto il suo contributo sia stato significativo non solo per i giovani cuochi, ma per l’intera comunità.

Un omaggio di stima e gratitudine: l’intervento del presidente dell’Unione Regionale Cuochi Campania alla presentazione del libro di Antonino Morvillo.  La presentazione del libro di Antonino Morvillo, “Un Intrepido Viaggio… solo una storia personale di famiglia”, è stata arricchita dall’intervento del presidente dell’Unione Regionale Cuochi Campania, che ha reso omaggio all’autore come figura di riferimento per la comunità dei cuochi campani e oltre.

“Antonino per noi rappresenta veramente un’istituzione,” ha esordito il presidente, condividendo il legame personale che lo unisce a Morvillo, colui che l’ha sempre sostenuto lungo la carriera e nelle grandi battaglie professionali. “Nonostante sia poco più grande di me,” ha affermato, “Antonino è stato un esempio e una guida.” La sua onestà, professionalità e tenacia sono riconosciute in tutta Italia, e il suo ruolo di Senatore della Federazione Italiana Cuochi rappresenta una conquista ottenuta con sacrificio e dedizione.

L’intervento del presidente ha evidenziato quanto Morvillo abbia influenzato le nuove generazioni, non solo per i successi raggiunti, ma per la tenacia nel perseguire i propri obiettivi, anche in un’epoca in cui tale determinazione è sempre più rara. “Molti di noi sono cresciuti grazie ai suoi insegnamenti,” ha aggiunto, “e a quelli di tanti maestri che purtroppo non ci sono più.” Grazie a queste figure, la Campania ha raggiunto l’eccellenza nel settore della ristorazione e ha visto riconosciute le proprie professionalità a livello nazionale.

Con orgoglio, il presidente ha ricordato i recenti successi nei campionati italiani, tra cui quello del team di Avellino, campione d’Italia, e le medaglie d’oro conquistate dall’Associazione Cuochi Stabiese, riflesso dell’eccellenza campana nel mondo della ristorazione. “Come diceva il sindaco Coppola,” ha proseguito, “il mangiare bene, tradizione viva a Sorrento, è una realtà che possiamo rivendicare in tutta la Campania.”

In conclusione, il presidente ha augurato a Morvillo altri 100 anni di successi, ricordando i numerosi momenti condivisi e scherzando sulla proverbiale forza dell’amico. “Sei un trattore,” ha detto con affetto, “e ce la fai sempre.” Un augurio sincero e un ringraziamento caloroso a Morvillo, per tutto ciò che ha fatto e continuerà a fare per la comunità dei cuochi campani e per il futuro della cucina regionale.

Il Sindaco di Sorrento Avv Massimo Coppola

Il sindaco  ha sottolineato l’importanza della testimonianza di Morvillo per le nuove generazioni, che ne hanno raccolto l’eredità attraverso l’Associazione Cuochi della Penisola Sorrentina. “Il suo percorso,” ha dichiarato, “è una cartina di tornasole dell’evoluzione del comparto turistico e dell’intera società.” Ripercorrendo il viaggio professionale di Morvillo, dagli anni ’40 e ’50 fino ai giorni nostri, il Sindaco Massimo Coppola  ha evidenziato come la sua figura rappresenti un legame autentico con le radici della tradizione culinaria e dell’accoglienza sorrentine.

Ha quindi esortato il pubblico a mantenere viva l’eredità culturale che Morvillo e altri pionieri come lui hanno seminato, ricordando l’importanza di rimanere legati alle proprie radici mentre si guarda al futuro. “Dobbiamo ancorarci saldamente alle nostre radici per proiettarci verso il futuro,” ha affermato, “senza dimenticare chi siamo, da dove veniamo e qual è la nostra vocazione.”

L’arte dell’accoglienza, così preziosa per la Penisola Sorrentina, è stata un altro punto centrale dell’intervento: la capacità di far sentire gli ospiti a casa, facendo loro scoprire i sapori autentici e indimenticabili della terra campana. “Come si mangia e si beve qui in Penisola Sorrentina,” ha aggiunto il presidente con orgoglio, “difficilmente si può trovare altrove.”

In chiusura, il presidente dell’Associazione Cuochi Campania ha ringraziato Morvillo per aver dedicato la sua vita e la sua arte alla valorizzazione della tradizione culinaria locale e per aver contribuito a rendere la Penisola Sorrentina celebre nel mondo. Con un augurio per il futuro, ha espresso la speranza che Morvillo continui a scrivere nuove pagine della sua storia e a ispirare altri con la sua passione e dedizione.

Antonino Siniscalchi celebra la scoperta di talenti enogastronomici della Penisola Sorrentina alla presentazione del libro di Antonino Morvillo

Durante la presentazione del libro di Antonino Morvillo, “Un Intrepido Viaggio… solo una storia personale di famiglia”, il giornalista e moderatore dell’evento Antonino Siniscalchi ha messo in luce il grande contributo dell’Associazione Cuochi Penisola Sorrentina nella scoperta e valorizzazione di giovani talenti che oggi brillano nel panorama enogastronomico nazionale.

Siniscalchi ha sottolineato come l’Associazione, attraverso una serie di iniziative e concorsi, abbia consentito a molti giovani chef e sommelier di emergere e raggiungere il successo. Un esempio significativo è il Premio Giuseppe Manniello, organizzato a Sorrento nel 2001, in occasione del quale Luigi Tramontano fu riconosciuto come migliore chef. Oggi Tramontano vanta la sua prima stella Michelin per il ristorante a Gragnano, un traguardo che attesta l’importanza del sostegno dato dall’Associazione ai talenti emergenti. Un altro nome di spicco è quello di Nicoletta Gargiulo, sommelier di fama nazionale, che condivide le radici nella Penisola Sorrentina.

Il Premio Insigne, tenutosi presso l’Hotel Due Golfi, portò invece alla scoperta di Francesco Santarpia, attualmente chef del ristorante del prestigioso Grand Hotel Cocumella. Siniscalchi ha ricordato inoltre Gennaro Calemma, che si distinse vincendo il Memorial Mario e Maria Russo, una competizione che avvicina alla tradizione delle osterie storiche e testimonia l’importanza dell’ospitalità e della cucina tradizionale di Piano di Sorrento.

Siniscalchi ha poi voluto rendere omaggio a un altro chef, Antonio Somma, il quale ha contribuito alla promozione di molti concorsi che hanno lanciato giovani promesse. Infine, ha invitato il successore di Morvillo alla Presidenza dell’Associaz<ione Cuochi a prendere la parola, sottolineando come l’eredità da raccogliere sia di grande valore e responsabilità, dato il ruolo che l’Associazione Cuochi Penisola Sorrentina ha assunto come piattaforma di crescita e formazione per le nuove generazioni di chef e professionisti dell’enogastronomia. https://www.youtube.com/watch?v=k5jvSjBtN1E

Salvatore Severi racconta la storia e il futuro dell’Associazione Cuochi Penisola Sorrentina

Alla presentazione del libro di Antonino Morvillo, “Un Intrepido Viaggio… solo una storia personale di famiglia”, è intervenuto anche Salvatore Severi, attuale presidente dell’Associazione Cuochi Penisola Sorrentina. Nonostante i due giorni intensi di attività a causa di un evento organizzato a Sorrento, Severi non ha voluto mancare a questo importante appuntamento, portando la sua testimonianza sul cammino e l’evoluzione dell’associazione che oggi guida con orgoglio.

Severi ha ricordato le radici storiche dell’Associazione Cuochi Penisola Sorrentina, fondata inizialmente come sezione staccata di un’altra organizzazione territoriale e poi divenuta una realtà autonoma, promotrice di eventi e manifestazioni che negli anni hanno contribuito a valorizzare i talenti locali. Due anni fa, ha ricordato, l’associazione ha celebrato i 50 anni di attività, un traguardo importante che ha rappresentato una tappa di riflessione e crescita.

“Essere il successore di una figura come il mio predecessore è un compito impegnativo,” ha ammesso Severi, “ma lo porto avanti con piacere, forte dell’esperienza maturata in quattro anni di segretariato al suo fianco.” Nonostante le divergenze di opinione – ha scherzato – le discussioni hanno sempre arricchito l’associazione e dato vita a iniziative che hanno fatto scuola nel settore. “Molti ci invidiano,” ha proseguito, riferendosi con affetto e ironia al predecessore, noto come “l’imperatore di Sorrento,” per l’autorevolezza con cui ha saputo guidare l’associazione.

Pur visibilmente provato dalle attività recenti, Severi ha concluso il suo intervento con un messaggio di entusiasmo e determinazione. “Siamo riusciti a fare quello che dovevamo,” ha detto, “e spero di continuare il percorso iniziato da chi mi ha preceduto, mantenendo viva la nostra tradizione e continuando a promuovere i valori della nostra cucina.”

Con questa promessa di impegno, Severi ha sottolineato l’importanza di proseguire l’eredità di qualità e passione che contraddistingue l’Associazione Cuochi Penisola Sorrentina, ribadendo il ruolo centrale dell’associazione nel panorama enogastronomico locale e nazionale. Generico novembre 2024

Fernando Aversa legge un estratto e racconta aneddoti su Sant’Agata e il celebre Bar Orlando

Durante la presentazione del libro di Antonino Morvillo, Fernando Aversa, noto abitante di Sant’Agata, è stato invitato a leggere un estratto dedicato al Bar Orlando, un luogo iconico per la comunità locale. Prima di leggere, Aversa ha ricordato con affetto i legami tra Antonino e il territorio, sottolineando l’importanza di Sant’Agata nella sua vita. Questo luogo rappresenta un punto di riferimento profondo, un angolo di memoria e di legami autentici per molti sorrentini.

Nella pagina dedicata al Bar Orlando, si racconta la singolare storia di Alfredo Cilento, uno dei primi gestori del bar negli anni ’60, il quale non solo nutriva un amore per gli animali, ma aveva un gatto di nome Jolly, conosciuto da tutti per il suo talento davvero unico: Alfredo era riuscito a insegnargli a “fumare”! La storia fece tanto scalpore da essere riportata persino dal quotidiano britannico The Times nel 1963. Il bar Orlando, sotto la gestione di Alfredo e della moglie Filomena, divenne un centro vivace di socialità, famoso per la granita al limone, un’autentica invenzione di Filomena che è ancora oggi un’attrazione imperdibile.

Oggi, il bar Orlando continua la sua tradizione sotto la guida dei nipoti di Alfredo e Filomena, rendendo l’atmosfera un mix di storia e attualità. È in questo luogo che Aversa ritrova amici vecchi e nuovi per chiacchierare, bere un caffè e godersi una granita di limone, un vero simbolo dell’ospitalità sorrentino.

Un aneddoto indimenticabile: il tour romano dei cuochi sorrentini

In un’atmosfera conviviale, Aversa ha condiviso un divertente episodio accaduto anni prima durante un viaggio a Roma, organizzato dallo stesso Antonino per l’associazione dei cuochi. In quel periodo, Aversa lavorava come accompagnatore turistico e conosceva bene la capitale. Arrivati a Roma, però, invece di fermarsi in un ristorante, aprirono il bagagliaio del pullman che, a sorpresa, era carico di panini, prosciutto, vino e acqua: un vero banchetto improvvisato al Circo Massimo!

Aversa ha raccontato, tra le risate del pubblico, di come fossero perfino intervenuti i vigili, che alla fine si unirono a loro, accettando di buon grado la convivialità del momento. Più tardi, il gruppo ottenne l’accesso al Senato, grazie all’aiuto di un senatore amico di Antonino. Tuttavia, c’era un problema: molti non avevano la cravatta, obbligatoria per l’ingresso. Così, acquistarono una trentina di cravatte in un piccolo negozio vicino, anche se alcuni dovettero arrangiarsi legandola alla meno peggio, pur di non perdere questa occasione speciale.

L’episodio si chiuse in bellezza con la consegna di una pastiera napoletana destinata al Papa, un omaggio pensato da Antonino, che volle portare il calore e la bontà della cucina campana fino alle alte sfere della Chiesa.

Livia Iaccarino interviene alla presentazione del libro di Antonino Morvillo

Livia Iaccarino, discendente della famiglia Adario, ha preso la parola alla presentazione del libro di Antonino Morvillo, sottolineando il valore del progetto e il forte legame che unisce la comunità sorrentina. Con un’ammirevole carriera alle spalle e recentemente celebrata per il ritorno della stella Michelin al ristorante Don Alfonso, Livia ha spiegato l’importanza del coraggio di fermarsi per rinnovarsi, come hanno fatto lei e la sua famiglia, orientando il loro lavoro verso la sostenibilità ambientale.

Con il suo intervento, Livia ha voluto rendere omaggio alla dedizione e alla passione di Morvillo. Ha espresso quanto sia significativo che Antonino abbia deciso di scrivere un libro, perché, come ha detto, “un libro lascia un seme, un segno che nessuno può più cancellare.” Ha auspicato che opere come quella di Antonino trovino spazio nelle scuole, affinché i giovani comprendano cosa c’è dietro i successi, spesso nascosti dietro le quinte e non visibili sui social media.

Livia ha poi condiviso alcuni ricordi personali legati alla famiglia Morvillo. Ha raccontato, con affetto, quando il padre di Antonino, Eduardo, portava Alfonso (il marito di Livia) a pescare giù a Caprolla, un luogo speciale raggiungibile solo dopo una lunga discesa di 700 gradini. Quei momenti di pesca, immersi nei profumi del mare, rappresentano per lei un ricordo indelebile della semplicità e della bellezza della vita.

Infine, ha ricordato l’amicizia e il sostegno che Eduardo offriva alla sua famiglia, sempre presente per aiutare quando necessario. Livia ha concluso il suo intervento con un sentito apprezzamento per Antonino, sottolineando che il suo lavoro e il suo impegno verso i giovani sono un dono prezioso per la comunità. Ha definito il libro di Antonino un “meraviglioso viaggio di vita” e si è detta felice di essere lì per celebrarne il valore.

Alla conclusione della serata, Antonino Morvillo ha preso la parola per esprimere il suo profondo ringraziamento a tutti i presenti, dedicando il suo libro alla sua famiglia e a tutti coloro che gli sono stati accanto. Con voce commossa, ha ricordato le difficoltà vissute durante la sua infanzia, quando la sua famiglia affrontò privazioni significative. Ha evocato momenti della guerra, sottolineando l’importanza di quei ricordi, che oggi lo aiutano a comprendere più a fondo il dolore e la sofferenza che tanti vivono ancora oggi.

Siniscalchi ha raccontato un episodio toccante del 1943, quando si trovava a Crapolla e una bomba esplose a pochi metri da lui. Solo grazie all’intervento di una persona vicina, che lo tirò per il colletto, riuscì a salvarsi. Questo e altri episodi storici sono parte del suo libro, un racconto che vuole lasciare un segno della sua vita e della resilienza della sua generazione.

Il moderatore ha poi lodato Antonino per aver “realizzato la ricetta più importante,” riconoscendo che la sua storia è una fonte di ispirazione e un esempio di coraggio. Con un ultimo ringraziamento, la serata si è conclusa con un invito al cocktail finale, offrendo un momento di convivialità per celebrare la storia e il cammino di Antonino Morvillo.