Castellammare di Stabia, l’insegnante di Meta malmenata dalle mamme è un ritorno all’ordalia
Un atto barbarico , un ritorno all’ordalia . Giovedì scorso, in una scuola di una frazione di Castellammare di Stabia, un’insegnante è stata aggredita da una trentina di genitori e parenti dei suoi alunni. La causa di tale violenza sarebbe legata a presunti abusi sessuali e chat hot. Alla luce di queste accuse rivolte alla docente di sostegno, i genitori avrebbero deciso di organizzare una spedizione punitiva nei confronti di quest’ultima. Ancora si discute sulla veridicità di tali accuse e si indaga su numerose ipotesi. A riguardo dei messaggi e dei vocali che sono stati scambiati, si ipotizza l’hackeraggio dei dispositivi dell’insegnante. Certamente un evento disdicevole per la comunità di Castellammare, che speriamo non si ripeta più. Inoltre quest’accadimento ha dimostrato la pericolosità del digitale, soprattutto dei social. Ormai per calunniare e diffondere false accuse è diventato di una semplicità aberrante, lo dimostra come una “voce di corridoio” ha infangato la dignità di questa docente e ha provocato reazioni non necessarie. L’azione ignobile fatta dai genitori spiega, probabilmente, anche i comportamenti che hanno i ragazzi della società odierna che sono protagonisti di azioni violente.
Che cosa è l’Ordalia?
Secondo la definizione di Wikipedia l’Ordalia è un’antica pratica giuridica, secondo la quale l’innocenza o la colpevolezza dell’accusato venivano determinate sottoponendolo ad una prova dolorosa o a un duello o addirittura immergendola in acqua se sopravviveva era innocente.