Clima e Turismo: Mario Colonna “A luglio e agosto gli alberghi dovranno chiudere per il caldo”
Alberghi e strutture turistiche chiuse a luglio e agosto, la visita agli scavi di Pompei di notte, ecco lo scenario per il turismo futuro in Campania e quindi anche in Costiera amalfitana e Penisola sorrentina.
Il cambiamento climatico continua a mostrare i suoi effetti su scala globale, e il settore turistico non è immune da tali trasformazioni. Durante il TTG Travel Experience di Rimini, uno dei principali eventi fieristici per il turismo, come ci dice il vice presidente della sezione turismo della Confindustria della provincia di Napoli Mario Colonna, albergatore sorrentino di lungo corso, con esperienza sovra locale , anche componente della Commissione Turismo della Camera di Commercio di Napoli, gestisce l’hotel albergo Gran Paradiso una splendida struttura ricettiva con 200 posti letto, è stato lanciato un allarme riguardo alle possibili conseguenze del riscaldamento globale sul turismo locale.
Secondo uno studio presentato durante l’evento, entro i prossimi 15-20 anni i mesi estivi tradizionalmente più intensi per l’afflusso turistico – luglio e agosto – potrebbero diventare troppo caldi per accogliere i visitatori. Si prevede, infatti, che le temperature estive, già in costante aumento, potrebbero raggiungere livelli tali da rendere queste settimane quasi insopportabili per chi visita la zona, inducendo potenzialmente una drastica riduzione dei turisti. Questo scenario, sottolinea Colonna, potrebbe obbligare molte strutture alberghiere a chiudere temporaneamente o a ridurre l’offerta, con un conseguente impatto economico per l’intera regione.
La previsione dello studio non si limita solo ai mesi di luglio e agosto. Colonna ha evidenziato che, in un tale contesto, la stagionalità del turismo a Sorrento e in altre mete simili potrebbe subire una trasformazione radicale. Si prevede un incremento di visitatori nei cosiddetti “mesi di spalla” – febbraio, marzo, ottobre e novembre – poiché durante questi periodi le temperature diventerebbero più miti e quindi più favorevoli per le attività all’aperto. Questo spostamento di flussi implicherebbe una ridefinizione dell’offerta turistica, richiedendo agli operatori di adattare i servizi per rispondere alla domanda in periodi dell’anno oggi considerati meno affollati.
Un’altra proposta discussa al TTG riguarda il turismo culturale, in particolare per un sito archeologico iconico come gli Scavi di Pompei. Colonna ha suggerito che, per preservare la salute dei visitatori, una possibile soluzione potrebbe essere organizzare visite notturne al sito. Di giorno, infatti, le temperature elevate potrebbero rappresentare un rischio per la salute dei turisti, con rischi di colpi di calore e altri problemi legati all’esposizione prolungata al sole.
Queste prospettive evidenziano quanto sia urgente ripensare e adattare il settore turistico alla luce dei cambiamenti climatici in atto. Gli albergatori, come sottolineato da Colonna, dovranno sviluppare strategie per affrontare tali sfide: ampliare l’offerta nei mesi di spalla, creare esperienze sicure anche nei siti più esposti al calore, e sviluppare una rete di servizi e infrastrutture capaci di rispondere a una domanda più dilatata nel corso dell’anno.
L’avvertimento di Mario Colonna rappresenta un importante segnale di allarme per il turismo del futuro, ma anche un’opportunità di trasformazione. Adattarsi ai cambiamenti climatici non è solo una necessità, ma potrebbe diventare un vantaggio competitivo per chi saprà offrire nuove modalità di visita e accoglienza, rispondendo alle sfide ambientali e garantendo ai turisti esperienze di qualità, sostenibili e sicure in ogni stagione.