Costiera amalfitana: il matrimonio mai celebrato di Maria Grazia. Le commoventi lettere della madre e fidanzato.
A soli venti giorni dal sogno di un matrimonio da favola in Costiera Amalfitana, Maria Grazia Di Domenico perde la vita a causa di un tragico errore durante un intervento all’utero.
Nel giorno in cui Maria Grazia Di Domenico avrebbe compiuto 31 anni, sua madre Anna Maria D’Elia e il fidanzato Matteo Callegaro la ricordano con commoventi parole d’amore e dolore. La giovane è scomparsa tragicamente a soli 27 anni, solo 20 giorni prima del matrimonio da sogno da celebrare in Costiera amalfitana. È morta dopo un intervento di conizzazione al collo dell’utero presso la clinica Santa Famiglia di Roma, che avrebbe dovuto essere una procedura di routine. Purtroppo, l’operazione ha avuto esiti fatali: il medico, ora indagato per omicidio colposo, avrebbe perforato l’utero e l’intestino di Maria Grazia, un errore inizialmente sottovalutato dai sanitari che le avevano prescritto semplici fermenti lattici per lenire il dolore. Da allora, la famiglia di Maria Grazia si batte affinché la giustizia venga fatta e perché la sua storia resti viva nella memoria collettiva. Di seguito, le toccanti parole della madre e del fidanzato di Maria Grazia, riportate da Fanpage.
La madre di Maria Grazia: “Confidiamo nella giustizia”
Nella sua lettera, Anna Maria D’Elia ripercorre la gioia del giorno in cui è nata la sua secondogenita, Maria Grazia, descrivendola come una luce immensa che illuminava ogni cosa attorno a sé. Cresciuta in un clima di amore e serenità, Maria Grazia, racconta la madre, diceva spesso di sentirsi trattata come una principessa. Condivide come la figlia amasse suonando il clarinetto, fosse amante degli animali e impegnata come guardia ecozoofila già da diversi anni. Nonostante le umili origini della famiglia, la madre ricorda i sacrifici fatti affinché Maria Grazia potesse studiare: prima all’Università di Salerno, poi alla Sapienza di Roma. Per la famiglia, vedere la figlia realizzarsi rappresentava un motivo di pr
La madre racconta come Maria Grazia lavorasse presso Deloitte e si preparasse a coronare il sogno di un matrimonio in Costiera Amalfitana. Ma quel vestito da sposa, scelto con tanto entusiasmo, è stato riposto in una bara bianca insieme a lei, assieme ai sogni di una famiglia, dei viaggi, e di una vita piena che aveva davanti. Tutto per un intervento che, forse, sottolinea Anna Maria, non avrebbe neanche dovuto affrontare. Dopo quella conizzazione, in un day Hospital, le sono stati perforati due organi e per tre giorni è stata curata per un presunto virus intestinale e una reazione allergica.
Con parole dure, Anna Maria condanna la negligenza del medico che, secondo l’indagine, avrebbe agito con imperizia. Nel suo racconto, emerge anche la delusione per non aver mai ricevuto una parola di scuse da parte del medico, che il giorno successivo alla morte di Maria Grazia ha pensato invece a tutelare i propri beni materiali. Concludere la lettera con un appello alla giustizia, per onorare la memoria della figlia e dare un senso al dolore immenso che la famiglia sta vivendo.
Le parole del fidanzato: “Avremmo dovuto godere della nostra felicità”
Anche Matteo Callegaro, fidanzato di Maria Grazia, ha voluto ricordare la compagna scomparsa con una lettera intrisa di rimpianto e amore. Matteo descrive Maria Grazia come una persona che aveva una rara consapevolezza del valore del tempo: per lei ogni istante andava vissuto al massimo, con energia, ironia e leggerezza. Ne parla come di un “treno in corsa”, una donna che affrontava ogni sfida con determinazione, tanto nello studio quanto nel lavoro.
Riflette sul senso di ingiustizia che prova per la perdita, pensando che se il medico che l’ha operata avesse avuto anche solo una parte della dedizione che Maria Grazia metteva in tutto ciò che faceva, oggi sarebbero ancora insieme. Matteo ricorda quanto intensa e profonda fosse la loro relazione, costruita sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Descrive la forza e la bellezza di Maria Grazia, la sua capacità di far sentire chiunque a proprio agio, con una femminilità che traspariva in modo naturale e spontaneo.
Nel suo ricordo, Matteo rievoca i loro sogni comuni: costruire una famiglia, crescere dei figli che avrebbero avuto la fortuna di avere due genitori innamorati e rispettati nelle rispettive carriere. Esprime il dolore di sapere che quel sogno è stato strappato via in modo improvviso e crudele, ma anche la gratitudine per aver avuto accanto una donna così straordinaria. Nelle sue parole, emerge un rimpianto che si accompagna a una profonda gratitudine: per lui, vivere quel legame è stato un dono che nulla, nemmeno la morte, potrà mai cancellare.
Matteo conclude la sua lettera rivolgendosi a Maria Grazia, chiedendo perdono e ringraziandola per tutto l’amore ricevuto.