Reati contro gli Animali: la legge all’Atto Camera n.30, modificherà il Codice penale sulla tutela degli animali: “Una Rivoluzione”
Gli animali protagonisti di una nuova legge: chi li aggredisce sarà punibile non più per aver ferito i sentimenti dei padroni umani bensì come parti lese, perché vittime a tutti gli effetti.
È un rivoluzionario cambio di paradigma raggiunto grazie ad una donna tenace, la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo per i Diritti degli animali e della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente.
Queste le sue parola appassionate: ”Dedico alle vittime mute e invisibili, soprattutto agli animali di cui non si è mai parlato e mai si parlerà, il frutto di questo grande e incessante impegno”.
L’approvazione nell’aula di Montecitorio della pdl AC30, di cui è prima firmataria e relatrice, è a tutti gli effetti ”Una rivoluzione”: nel Codice penale non ci leggerà più “Dei delitti contro il sentimento dell’uomo per gli animali”, ma “Dei delitti contro gli animali“, gli animali diventano soggetto e non più oggetto del diritto.
Il testo, che adesso passerà all’esame del Senato per il via libera definitivo, è composto da 14 articoli: “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali“.
Approvato dall’Aula della Camera con 101 voti a favore, 95 astenuti e 2 contrari, il testo introduce nuove norme e pene, oltre a misure per il contrasto alle corse clandestine ed ai combattimenti tra animali.
I reati saranno puniti da 6 mesi a 3 anni di reclusione congiunti a multe da 5 a 30mila euro, anni che salgono a 4 con multe raddoppiate da 10 a 60mila euro, nei casi di “sevizie o prolungandone volutamente le sofferenze”.
Previsti inoltre aumenti di pena per uccisione o danneggiamento di animali altrui, ed aggravanti se i reati vengono commessi in presenza di minori, se ad essere maltrattati sono più animali insieme e se i maltrattamenti vengono filmati e diffusi sui social.
È incredibile ma è solo negli anni ’30 del secolo scorso, che in Germania, si emanarono provvedimenti in tema di diritti degli animali, me dopo tale parentesi, solo nel 1992 la legislazione svizzera ha modificato la legislazione, riconoscendo agli animali lo status di esseri anziché cose. Nel 2002, il parlamento tedesco votò per aggiungere le parole “e degli animali” alla clausola della costituzione che obbligava lo stato a rispettare e proteggere la dignità degli esseri umani, ma in quasi tutti gli altri paesi, ci sono ancora leggi contro la crudeltà o il maltrattamento di animali, che non riconoscono alcuna forma di “diritto”.
In Italia la norma di riferimento fino ad ora è stata la Legge 20 luglio 2004, n.189 in materia di Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, ecco perché questo nuovo passo del codice italiano, cistituisce una vera pietra miliare del diritto!
Immagine da Wikipedia: Dipinto raffigurante l’attivista irlandese Richard Martin, probabilmente il primo attivista per i diritti degli animali.