Giornata Mondiale Vittime della Strada

Giornata Vittime della Strada: a Sorrento una panchina bianca per ricordare e sensibilizzare

18 novembre 2024 | 10:53
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dagli inviati di Positanonews

Sorrento, 18 novembre 2024 – Una mattinata intensa e ricca di significato ha animato oggi Piazza Angelina Lauro a Sorrento, in occasione della Giornata Mondiale in memoria delle vittime della violenza stradale. L’iniziativa, promossa dal Comune di Sorrento in collaborazione con la Commissione per le Pari Opportunità, l’Afvs – Associazione Familiari e Vittime della Strada, e la Federazione Motociclistica Italiana, ha posto l’accento sull’importanza della sicurezza stradale, coinvolgendo cittadini e studenti in un momento di riflessione e sensibilizzazione.

Una panchina bianca come simbolo di memoria e impegno

Al centro della cerimonia, inaugurata alle ore 9 con i saluti del sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, e dei rappresentanti delle istituzioni partecipanti, è stata la collocazione di una panchina dipinta di bianco. Su di essa è stata apposta una targa commemorativa per ricordare le vittime della strada, in particolare i giovani che hanno perso la vita lungo le strade della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana.

“Questa panchina – spiegano gli organizzatori – è un autovelox della coscienza. È un segno di vicinanza ai familiari delle vittime e un invito a rispettare le regole, riconoscendo che dietro ogni tragedia non c’è casualità, ma spesso distrazione, velocità e incoscienza.”

Il Camper Azzurro e l’esperienza sul campo

La giornata è stata arricchita dalla presenza del Camper Azzurro della Polizia Stradale, che ha coinvolto i partecipanti in attività dimostrative. Attraverso l’uso del tappeto alcolemico e di occhiali speciali, i cittadini hanno potuto sperimentare in prima persona gli effetti negativi di alcol e droghe sulla vista e sull’equilibrio, una lezione pratica che punta a prevenire comportamenti irresponsabili.

Un DJ set ha fatto da cornice musicale all’evento, sottolineando che musica e divertimento possono convivere con la sicurezza, se si rispettano le regole del Codice della Strada.

Un progetto educativo per i giovani

La manifestazione ha segnato la conclusione di un ciclo di incontri dedicati agli studenti del biennio del liceo Gaetano Salvemini, mirati a diffondere la cultura della sicurezza stradale. Il progetto, che proseguirà nei prossimi mesi in altre scuole del territorio, coinvolgerà familiari di vittime della strada, portando testimonianze dirette per sensibilizzare i giovani alla consapevolezza e alla responsabilità.

Un messaggio chiaro: cambiare la narrazione degli “incidenti”

Gli organizzatori hanno posto l’accento su un aspetto cruciale: la necessità di cambiare il linguaggio. “Non possiamo parlare di incidenti stradali, perché nulla accade per caso. Dietro ogni scontro ci sono cause precise: distrazione, alterazione psicofisica, ignoranza delle regole.”

Un invito alla riflessione

L’iniziativa di Sorrento vuole essere un monito per tutti, un richiamo a vivere la strada con rispetto e consapevolezza, sia che si tratti di guidare un’auto, una moto, una bici, un monopattino, o semplicemente camminare. La panchina bianca resterà lì, a testimonianza della necessità di un impegno collettivo per rendere le strade più sicure e proteggere la vita di ogni cittadino.

Intervista al Comandante della Polizia Stradale: sensibilizzazione e regole più severe per prevenire le tragedie stradali

Piazza Angelina Lauro, Sorrento – Durante la Giornata in memoria delle vittime della strada, il Comandante della Polizia Stradale, presente all’evento, ha condiviso riflessioni e dati che sottolineano l’urgenza di interventi per migliorare la sicurezza stradale.

Buongiorno, Comandante. Qui in piazza vediamo un grande dispiegamento di forze. Qual è l’obiettivo principale di questa giornata?
Comandante: Buongiorno a tutti. Oggi siamo qui per ricordare le vittime della strada, un’iniziativa voluta dal Comune di Sorrento. Purtroppo, i dati relativi agli incidenti stradali sono allarmanti e in continua crescita. L’Italia è ai primi posti in Europa per incidenti stradali, e ciò che colpisce di più è la percentuale di giovani coinvolti. Questo ci spinge a intensificare la sensibilizzazione, soprattutto tra i giovani, sull’importanza di evitare comportamenti pericolosi alla guida, come l’uso del cellulare, l’assunzione di alcol o sostanze stupefacenti, che alterano le condizioni psicofisiche e aumentano notevolmente il rischio di incidenti.

Le statistiche che avete fornito sono impressionanti. Soprattutto sulla Costiera Amalfitana e nel tratto di Castellammare si registrano molte tragedie. Qual è la soluzione per affrontare questa emergenza?
Comandante: La soluzione non sta solo nell’aumentare i controlli o nel presidiare maggiormente il territorio, anche se sono interventi utili. È fondamentale sensibilizzare chi si mette alla guida. La maggior parte degli incidenti che rileviamo sono causati da comportamenti sbagliati, come l’uso del cellulare mentre si guida o la guida in stato di alterazione psicofisica. Questi fattori trasformano le strade in trappole mortali.

Avete chiesto regole più severe. Cosa pensa delle recenti modifiche al Codice della Strada?
Comandante: È un passo nella direzione giusta. Le nuove norme prevedono sanzioni più severe, sia pecuniarie che detentive, per chi guida con il cellulare in mano o sotto l’effetto di alcol e droghe. Queste misure sono necessarie perché i comportamenti irresponsabili mettono a rischio la vita di tutti. Speriamo che queste modifiche al Codice della Strada siano un deterrente e contribuiscano a salvare vite.

Grazie, Comandante, per il tempo dedicato. Ci auguriamo che questa giornata di sensibilizzazione abbia un forte impatto.
Comandante: Grazie a voi. Spero che queste iniziative possano contribuire a prevenire nuove tragedie e a far crescere una cultura della sicurezza stradale.

L’intervista si conclude con un appello alla responsabilità e alla prudenza, evidenziando l’importanza di eventi come quello di oggi per costruire una maggiore consapevolezza sul valore della vita.

Intervista a Antonino Schisano, rappresentante della Federazione Italiana Motociclisti: “Sicurezza stradale, serve un cambio culturale”

Piazza Angelina Lauro, Sorrento – Durante la Giornata in memoria delle vittime della strada, Antonino Schisano, rappresentante della Federazione Italiana Motociclisti (FMI), ha evidenziato la necessità di lavorare sulla formazione e sull’educazione alla sicurezza, soprattutto per i giovani.

Buongiorno, Antonino. Sono cinquant’anni che sei impegnato nella sensibilizzazione alla sicurezza stradale, ma i dati continuano a essere drammatici. Qual è la vostra priorità come Federazione?
Antonino Schisano: Buongiorno. Purtroppo, la situazione è grave. Piangiamo un giovane alla settimana sulle nostre strade per comportamenti imprudenti. Come Federazione, abbiamo trasformato la nostra Commissione Nazionale per la Sicurezza Stradale in una Commissione per l’Educazione e la Sicurezza Stradale. Questo cambiamento riflette la nostra convinzione che il lavoro più importante debba essere fatto sulle persone: il conducente deve acquisire non solo responsabilità, ma anche competenze pratiche per gestire il veicolo in sicurezza, soprattutto in situazioni di emergenza.

Lavorare sulle persone significa quindi educare. Come si traduce questo in azioni concrete?
Schisano: Significa partire dalle scuole, come facciamo da anni, per insegnare ai giovani che guidare un motociclo o una moto non è solo un’attività meccanica, ma anche fisica. È fondamentale che abbiano piena padronanza del mezzo e comprendano le conseguenze delle loro azioni. Abbiamo bisogno di creare un tavolo permanente sulla sicurezza stradale, dove istituzioni e associazioni possano lavorare insieme per promuovere iniziative di educazione e sensibilizzazione.

Spesso si parla di migliorare le infrastrutture e i veicoli. Quanto conta la componente umana?
Schisano: Le strade e i mezzi possono essere migliorati, ma se il conducente non è preparato o responsabile, i rischi rimangono altissimi. Il controllo del veicolo, soprattutto per le due ruote, richiede abilità fisiche e una conoscenza precisa delle manovre, specie in situazioni critiche. Ad esempio, molti giovani non capiscono che mantenere una velocità costante sulla moto dà stabilità, ma bisogna sempre rispettare i limiti e le condizioni della strada.

Hai menzionato le attività pratiche che avete organizzato per i giovani. Ce ne puoi parlare?
Schisano: Certo. Con iniziative come le gymkhane, abbiamo dato ai ragazzi la possibilità di allenarsi in percorsi specifici, tra ostacoli e curve, per migliorare le loro capacità di guida. Questi eventi non solo insegnano il controllo del mezzo, ma abituano al rispetto della segnaletica e delle regole. È un approccio che vogliamo rafforzare perché la moto, a differenza dell’auto, richiede maggiore abilità fisica e consapevolezza.

Grazie, Antonino, per il tuo impegno e il tempo dedicato. Il tuo lavoro è prezioso per costruire una cultura della sicurezza.
Schisano: Grazie a voi. Speriamo che giornate come questa aiutino a salvare vite, portando maggiore consapevolezza ai giovani e non solo. La strada è un luogo dove convivere in sicurezza, non un campo di battaglia.

Intervista a un testimone delle vittime della strada: “Rinascere dopo l’incidente è una vittoria”

Piazza Angelina Lauro, Sorrento – Tra i protagonisti della Giornata in memoria delle vittime della strada c’è anche chi porta sulla propria pelle i segni di una tragedia, ma al tempo stesso testimonia la forza della resilienza. Un uomo, in carrozzella dopo un grave incidente in moto, ha condiviso la sua esperienza, offrendo un potente messaggio di speranza e responsabilità.

Buongiorno, la sua presenza qui oggi è particolarmente significativa. Cosa l’ha portata a partecipare a questa cerimonia?
Testimone: Buongiorno, grazie per l’invito. Sono qui perché, come vittima della strada, sento di dover dare il mio contributo. Sopravvivere al mio incidente è stata una grande vittoria. Ho perso l’uso delle gambe, ma sono ancora vivo, e questo per me è già un dono immenso. Inoltre, la piazza dove siamo ora, che è stata progettata molti anni fa, ha bisogno di essere rivista per migliorare l’accessibilità. Il Comune sta aspettando i permessi per costruire le rampe, ma credo sia importante accelerare questi lavori per renderla pienamente fruibile a tutti.

Può raccontarci di più sul suo incidente?
Testimone: È stato un mix di distrazione mia e della controparte. Ero su una moto che avevo comprato solo poche settimane prima, una vera gioia per me. In un attimo di disattenzione, ho invaso la corsia opposta, e anche l’altro conducente non è riuscito a evitarmi. Nessuno dei due ha frenato in tempo. È stato un errore da entrambe le parti, e la lezione più grande che ho imparato è che sulla strada non ci si può distrarre, mai.

Nonostante tutto, il suo sorriso racconta una grande forza interiore. Come ha trovato il coraggio di andare avanti?
Testimone: Ho avuto una fortuna immensa, nonostante tutto. La disabilità è una realtà con cui convivo, ma sono qui, vivo, e questo è già qualcosa di straordinario. La vita, in un certo senso, mi ha dato una seconda possibilità, e io la affronto con il sorriso. Sono convinto che dietro ogni difficoltà ci sia anche un’opportunità di rinascita.

Quanto conta il supporto delle persone intorno a lei?
Testimone: Tantissimo. Ho avuto la fortuna di incontrare persone straordinarie, e sì, dietro ogni grande spirito c’è sempre qualcuno di speciale. Nel mio caso, c’è una donna meravigliosa che mi ha aiutato a riscoprire la bellezza della vita, anche in questa nuova realtà.

Grazie per la sua testimonianza. Il suo messaggio è di grande ispirazione per tutti.
Testimone: Grazie a voi. Spero che la mia storia possa servire da monito. La strada è un luogo che merita rispetto, e ogni errore può costare carissimo. Ma voglio anche dire che, con forza e supporto, è possibile rinascere. Sempre.