I tre indagati dell’omicidio Vassallo restano in carcere
Il Tribunale del Riesame di Salerno ha respinto i ricorsi presentati dalle difese di Fabio Cagnazzo, Lazzaro Cioffi e Giuseppe Cipriano, confermando le misure cautelari in carcere per i tre indagati nell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo. La decisione è stata presa dal collegio presieduto dal giudice Gaetano Sgroia, che depositerà le motivazioni entro 45 giorni. All’udienza di lunedì ha partecipato anche il procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli.
Angelo Vassallo, nato il 22 settembre 1953 a Pollica, in provincia di Salerno, è stato un politico italiano noto per il suo impegno ambientale e civico. Soprannominato il “sindaco pescatore” per le sue origini e la dedizione alla sua comunità, ha ricoperto il ruolo di sindaco di Pollica per tre mandati consecutivi, dal 1995 al 2010. Durante la sua amministrazione, Vassallo ha promosso politiche di sviluppo sostenibile, tutela ambientale e valorizzazione del territorio, contribuendo a far inserire la dieta mediterranea nel patrimonio dell’UNESCO.
Il 5 settembre 2010, Vassallo fu assassinato mentre rientrava a casa: la sua auto fu crivellata da nove colpi di pistola. Le indagini iniziali si concentrarono su diverse piste, tra cui quella camorristica, data la sua ferma opposizione alle attività illegali nel territorio, come il traffico di droga e l’abusivismo edilizio. Tuttavia, per anni il caso rimase irrisolto, senza colpevoli identificati.
Nel novembre 2024, a distanza di 14 anni dall’omicidio, ci sono stati sviluppi significativi: quattro persone, tra cui due carabinieri, sono state arrestate con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalle finalità mafiose. Le indagini hanno rivelato presunti depistaggi e connivenze che avrebbero ostacolato la giustizia. La Procura di Salerno ha sottolineato come Vassallo fosse diventato un ostacolo per interessi criminali legati al traffico di stupefacenti nella zona.
La figura di Angelo Vassallo rimane un simbolo di integrità e dedizione al bene comune, e la sua tragica morte ha acceso i riflettori sulla necessità di combattere la criminalità organizzata e la corruzione nelle istituzioni locali.