Il Comune di Ravello si indebita per demolire un abuso edilizio del 1998
Il Comune di Ravello si indebita per demolire un abuso edilizio del 1998
Il Comune di Ravello in Costiera amalfitana ha deciso di richiedere un finanziamento di 21.000 euro alla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) per demolire un manufatto abusivo realizzato nel 1998. Questa vicenda affonda le sue radici in una complessa serie di eventi giudiziari e amministrativi, culminati nella necessità di agire per ottemperare a un ordine di demolizione ormai irrevocabile.
Un abuso risalente al 1998
L’opera abusiva è stata realizzata a Ravello il 14 gennaio 1998, in una località che rimane anonima nei documenti ufficiali. Successivamente, la Corte d’Appello di Salerno ha emesso una sentenza il 28 novembre 2001, divenuta definitiva il 14 marzo 2002, in cui ordinava la demolizione delle opere realizzate in violazione delle normative edilizie.
Tuttavia, nonostante l’ordine giudiziario, la demolizione non è stata eseguita dal responsabile, costringendo la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Salerno a intervenire. Con un provvedimento del 17 luglio 2008, la Procura ha intimato al responsabile di abbattere il manufatto entro 60 giorni, senza esito positivo.
Il Comune chiamato a intervenire
Nel 2013, a seguito dell’inadempienza, l’Autorità Giudiziaria ha comunicato al Comune di Ravello la necessità di procedere all’esecuzione coatta dell’ordine di demolizione, invitandolo a richiedere alla CDP un finanziamento a titolo di anticipazione per coprire i costi dell’intervento.
Un finanziamento inizialmente concesso nel 2013 è scaduto il 30 dicembre 2018, in quanto non utilizzato nei cinque anni previsti. La Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Salerno, con nota del 15 aprile 2024, ha richiesto chiarimenti sulla disponibilità del fondo e, in caso negativo, sollecitato il Comune a presentare una nuova domanda di finanziamento alla CDP.
Una nuova richiesta di finanziamento
Con la determina comunale in oggetto, il Comune di Ravello ha approvato la richiesta di un nuovo finanziamento di 21.000 euro, necessario per affrontare le spese di demolizione. L’importo sarà anticipato dal Fondo per le demolizioni dei manufatti abusivi, istituito ai sensi dell’articolo 32, comma 12, del Decreto Legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito in Legge il 24 novembre 2003, n. 326.
Le implicazioni per la gestione pubblica
Questo episodio mette in luce l’annoso problema della gestione degli abusi edilizi in Italia, caratterizzato da lungaggini burocratiche e difficoltà nell’esecuzione degli ordini giudiziari. La vicenda rappresenta anche un costo per la collettività, dato che il Comune, e quindi i cittadini, si fa carico di anticipare somme significative per rimediare a violazioni risalenti a decenni fa.
Foto d’archivio demolizione abuso edilizio a Ischia