La fontana di Trevi di Roma sostituita da un’orrenda piscina comunale. L’attaco del New York Times

10 novembre 2024 | 19:05
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La fontana di Trevi di Roma sostituita da un’orrenda piscina comunale. L’attaco del New York Times

«La fontana di Trevi di Roma sostituita da un’orrenda `piscina comunale´. E l’amministrazione intende far pagare l’ingresso»: va giù duro il New York Post contro l’amministrazione comunale di Roma per aver parzialmente chiuso ai turisti la Fontana di Trevi per un intervento di manutenzione straordinaria che durerà fino a dicembre. «I turisti che si recavano al monumento nella speranza di poter lanciare le tradizionali monetine, si tengano pronti – avverte il NY Post -: l’amato sito storico è stato chiuso per lavori. Al momento, i visitatori inconsapevoli troveranno l’antico specchio d’acqua – che secondo l’amministrazione comunale incassa di solito più di 3.200 dollari al giorno – sostituito da un utilitaristico pozzo dei desideri temporaneo che, secondo un critico, offre tutto il fascino di una piscina comunale». Su questo aspetto batte molto il giornale americano, secondo cui i social media si sono riempiti di rilievi negativi verso la novità «tanto che qualcuno ha ribattezzato la fontana `piscina di Trevi´, come riporta The Guardian». Oppure: «Immaginate se aveste volato 14 ore per vedere la Fontana di Trevi e invece aveste trovato una piscina comunale».

No della stampa americana alla tassa minima d’ingresso
Anche se il sindaco di Roma ha assicurato che la fontana più famosa del mondo riaprirà al pubblico entro l’inizio del Giubileo e che la «piscinetta» è una soluzione provvisoria che comunque ha portato alla Caritas circa 10mila euro in una settimana, il giornale americano non si dà pace. «Il mese scorso l’acqua è stata svuotata e il sito panoramico è stato chiuso per lavori di ristrutturazione» riporta il NY Post, che prosegue riferendo, con una certa preoccupazione, che è «un passo avanti verso il progetto di far pagare ai circa quattro milioni di visitatori annuali una tariffa per avvicinarsi al luogo dei desideri». E viene citato l’assessore al Turismo del Comune, Alessandro Onorato: «Dobbiamo evitare, soprattutto in una città d’arte fragile come Roma, che troppi turisti danneggino l’esperienza turistica e la città. Sarebbe quindi necessaria una piccola tassa, di circa 2 dollari». In realtà la decisione non è stata ancora presa e, come ha spiegato Gualtieri, «valuteremo solo in un secondo tempo l’eventualità di introdurre un ticket molto basso».