La mamma di Christian al TG1: “Sfido qualsiasi mamma a sentire il racconto del proprio figlio incosciente a terra”
Al TG1 risuona la voce spezzata ma determinata di una madre che ha visto il proprio figlio attraversare un incubo.
Un gesto di coraggio trasformato in un incubo. È questa la drammatica realtà vissuta da Christian, il diciottenne di Sorrento brutalmente aggredito da un gruppo di coetanei lo scorso 16 ottobre. Difendere un amico gli è costato settimane di sofferenza fisica e psicologica, lasciandolo con ferite profonde e una lunga riabilitazione da affrontare. Oggi, mentre gli aggressori sono agli arresti domiciliari, una madre spezzata ma combattiva condivide il suo dolore al Tg1.
“Sfido qualsiasi mamma a sentire il racconto del proprio figlio incosciente a terra riempito di colpi al volto. Vi confesso che non sto bene. Ci riprenderemo, come famiglia, ma come mamma non sto bene. Sto tirando fuori una grande forza che non pensavo di avere”.
Così racconta con voce carica di emozione la madre di Christian, il giovane aggredito a Sorrento per aver difeso un amico. È un racconto che lascia senza parole, un’istantanea di brutalità e ingiustizia. Il “branco” non si è fermato nemmeno quando il ragazzo era a terra, continuando a colpirlo con calci e pugni al volto.
L’episodio ha scosso la cittadina costiera, gettando luce su una realtà fatta di aggressioni che spesso restano impunite. Questa volta, però, le forze dell’ordine hanno agito con rapidità. Le indagini, avviate subito dopo la denuncia dei genitori, hanno portato oggi all’esecuzione di misure cautelari: i sei aggressori si trovano agli arresti domiciliari.
Christian, intanto, affronta una dura battaglia. Dopo il pestaggio è stato sottoposto a interventi di chirurgia ricostruttiva e dovrà attendere mesi per un recupero completo. Ma il suo corpo non è l’unico a portare cicatrici: «Vi confesso che non sto bene», ammette la madre, descrivendo la forza che cerca di trasmettere alla sua famiglia nonostante il peso del trauma.
L’episodio è un monito per tutti. Il coraggio di Christian, che ha difeso un amico pagando un prezzo altissimo, e la dignità della sua famiglia mostrano che, anche davanti alla barbarie, esiste una forza che resiste e combatte. Ma resta una domanda, sottile e pungente: come è possibile che un atto di difesa diventi il pretesto per una violenza così cieca?
La comunità di Sorrento si stringe attorno a Christian e alla sua famiglia, mentre si attende che giustizia venga fatta. Intanto, il loro messaggio è chiaro: «Ci riprenderemo, come famiglia, ma nulla potrà cancellare ciò che è accaduto».