Meta, in tanti alla presentazione del libro “Senza colpe. Bambini in carcere”
Meta. Questa sera presso il Centro Culturale Santa Lucia si è svolta la presentazione del libro “Senza colpe. Bambini in carcere”. A seguire l’interessante dibattito “Mai più bambini in carcere” tra il Prof. Paolo Siani (Pediatra, estensore della proposta di legge) e Don Tonino Palmese (Garante dei detenuti del Comune di Napoli e Presidente della Fondazione Polis). Davvero complimenti a Tobia Cafiero per queste iniziative.
Un’iniziativa di grandissimo valore sociale e culturale che ha richiamato molte persone all’incontro, fra i presenti interessanti interventi della dottoressa Marianna Di Candido, dell’assessore Biancamaria Balzano e del teologo Nello Clemente . Ci sono libri che lasciano un sedimento insuperabile di inquietudine. Sono moltiplicatori di domande. Enigmi, ma luminosi. Questo produce la lettura del piccolo ma travolgente lavoro a più mani coordinato da Paolo Siani, pediatra e multiforme opinionista napoletano, che ha consegnato alla vita istituzionale del nostro Paese anche una fulgida esperienza parlamentare nella scorsa legislatura e che ha precisato: “Sono stato anche io un bambino in carcere con mia mamma, vi racconto cosa vuol dire essere prigionieri a 4 anni”.
Una voce “adulta” a difesa strenua dell’infanzia. Da sempre. Ha messo insieme esperti, scrittori, professori universitari ed amici per mantenere l’attenzione su una delle situazioni più incredibili e più sconosciute di bambini costretti a vivere in un carcere per stare con la propria mamma.
Più volte questo giornale ci ha parlato della situazione “sconvolgente” del nostro sistema carcerario. Ma questa dei bambini dietro le sbarre squarcia come un’ascia, più di altre casistiche, pretese di modernità e di civiltà del nostro Paese. La prima parola che pronunciano, dietro porte di ferro, è “apri” non “mamma”.
Sono lì in ambienti dove la “gestione delle emozioni”, la ripetitività dei gesti, gli spazi del gioco sono solo l’anticamera di quella “sindrome da prigionia” che potrebbe compromettere per sempre la loro traiettoria di sviluppo come tanti studi scientifici hanno dimostrato.
Eppure si era arrivati ad un primo grande risultato. Uno dei motivi alla base di questo libro è fare proposte concrete. Insieme a Siani, Anna Catalano, Lorenzo Chieffi, Samuele Ciambriello, Carla Garlatti, Paolo Lattanzio, Lorenzo Marone, Gemma Tuccillo offrono uno spaccato drammatico e anche qualche soluzione.
La legge che un ramo del parlamento nel 2022 aveva approvato all’unanimità, nel tempo gelido che stiamo vivendo, rischia di naufragare. Ci ricordano gli autori. La proposta di legge indicava cose semplici. Istituire case protette per mamme detenute, in Italia ce ne sono solo due, una a Roma ed una Milano. Considerare gli ICAM, gli istituti a custodia attenuata per detenute madri, come soluzione residuale.
L’istituzione di un fondo necessario per ospitare ed allestire case protette. Infine una modifica del codice di procedura penale che equiparava alla condizione dell’ultrasettantenne quella dell’imputato unico genitore di una persona disabile grave e poi interveniva con l’istituto del rinvio dell’esecuzione della pena quando non c’erano esigenze cautelari di particolare rilevanza.