Oggi la Chiesa festeggia Sant’ Alberto Magno

15 novembre 2024 | 07:30
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Oggi la Chiesa festeggia Sant’ Alberto Magno

Alberto Magno, canonizzato e decorato del titolo di Dottore dal Sommo Pontefice Pio XI, nacque all’inizio del secolo XIII dai conti di Bollstädt a Lauingen in Svevia storica regione della Germania, dove passò la giovinezza. Recatosi all’Università di Padova per una formazione intellettuale più elevata, fu dal beato Giordano di Sassonia guadagnato all’Ordine Domenicano.

Terminati gli studi ed emessi i voti religiosi, fu designato come professore a Colonia, Ratisbona, Strasburgo e poco dopo all’Università di Parigi. Tra i suoi discepoli il più illustre fu S. Tommaso d’Aquino, la cui elevatezza di mente egli per primo conobbe ed esaltò.

Nel 1254 fu tolto dall’insegnamento ed eletto provinciale dei Domenicani in Germania. Due anni dopo si portò a Roma, e nel Concistoro di Anagni, alla presenza del Sommo Pontefice difese vittoriosamente, contro alcuni avversari, i diritti della Santa Sede e dei Religiosi Mendicanti. Il Papa ne fu così entusiasta che lo tenne a corte e gli assegnò una cattedra all’Università Pontificia. Rinunziò allora alla carica di provinciale, ma dovette nuovamente portarsi in patria, prima come arbitro, poi come mediatore di pace politica e sociale in un’infinità di contese.

Al principio dell’anno 1260 lo sorprese la notizia che il Papa l’aveva eletto vescovo di Ratisbona. Lo stato della diocesi non era lusinghiero: decaduta spiritualmente e finanziariamente, aveva bisogno di uno zelante riformatore. Alberto ubbidì alla chiamata pontificia e divenne, colla sua vita santa ed apostolica, modello dei sacerdoti e dei vescovi. Visitava chiese, predicava, confessava, lavorava in tutti i modi al miglioramento spirituale della diocesi, a cui, allorché fu ristabilito l’ordine, la disciplina e le finanze.

Decise però di rinunziare al suo incarico di Vescovo e dopo tante insistenze, Urbano IV lo esonerò dall’ufficio pastorale, ed egli ritornò lieto nel suo convento di Colonia, spendendo il resto della sua vita tra la preghiera, la direzione spirituale, la composizione di opere scientifiche ed ascetiche ed esplicando una vasta azione di pacificazione sociale. Meritò il titolo di dottore universale.

Il 13 febbraio 1263 Urbano IV lo nominò predicatore della crociata per la Germania, la Boemia ed altri luoghi di lingua teutonica. Questa missione durante gli anni 1263 e 1264 gli fece percorrere la Germania da Ratisbona e Colonia fino alle frontiere con la Polonia. Dal 1265 sino all’inizio del 1267 Alberto fece un lungo soggiorno a Wurzbourg dove svolse, come a Colonia, il ruolo di pacificatore, pur continuando a studiare e scrivere.

Mentre un giorno, già più che ottantenne, teneva una lezione, perdette improvvisamente la memoria; piangendo scese dalla cattedra. Si preparò alla morte che lo colpì poco dopo, al 15 di novembre 1280, fra il compianto di tutta la cristianità. Fu sepolto nella chiesa parrocchiale di sant’Andrea a Colonia.

Fu beatificato da papa Gregorio XV nel 1622, nel settembre 1872, i vescovi tedeschi, riuniti a Fulda, inviarono alla Santa Sede una petizione per la sua canonizzazione. Alberto fu proclamato santo da papa Pio XI nel 1931. Lo stesso papa, in occasione della canonizzazione, lo proclamò dottore della Chiesa. Dieci anni più tardi, papa Pio XII lo dichiarò patrono dei cultori delle scienze naturali.

PRATICA. Leggiamo o ascoltiamo una istruzione

PREGHIERA. O Dio, che hai reso grande il tuo beat vescovo e dottore Alberto nel far servire la sapienza umana alla fede divina, deh! concedici di seguire le 0;ne del suo insegnamento onde godere della luce perfetta nei cieli.

MARTIROLOGIO ROMANO. Sant’Alberto, detto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, che, entrato nell’Ordine dei Predicatori, insegnò a Parigi con la parola e con gli scritti filosofia e teologia. Maestro di san Tommaso d’Aquino, riuscì ad unire in mirabile sintesi la sapienza dei santi con il sapere umano e la scienza della natura. Ricevette suo malgrado la sede di Ratisbona, dove si adoperò assiduamente per rafforzare la pace tra i popoli, ma dopo un anno preferì la povertà dell’Ordine a ogni onore e a Colonia in Germania si addormentò piamente nel Signore.