Piano di Sorrento, Corsi di recitazione a scuola: senza trasporto, la partecipazione non è per tutti
Riceviamo e pubblichiamo
Piano di Sorrento, Corsi di recitazione a scuola: senza trasporto, la partecipazione non è per tutti
La scuola di Piano di Sorrento organizza corsi di recitazione prolungando l’orario di rientro e lasciando la facoltà ai genitori di decidere se far partecipare o meno i figli senza però un concreto supporto visto che non è previsto il servizio di trasporto oltre l’orario normale. I bambini che non partecipano ai corsi non potranno partecipare nemmeno alla recita scolastica finale. Si parla spesso di inclusione, di pari opportunità e del diritto all’educazione per tutti, ma senza un supporto pratico concreto, come il servizio di trasporto, molte famiglie si trovano in difficoltà. In questo caso specifico, l’assenza di un servizio di pulmino per le attività extra pone un limite importante: di fatto, solo chi può permettersi di gestire il trasporto potrà usufruire dei corsi.
Questi ostacoli rischiano di vanificare il valore educativo delle attività facoltative, che, se ben gestite, possono arricchire l’esperienza scolastica e valorizzare il talento di ogni bambino. Inoltre, negare a chi non riesce a partecipare la possibilità di prendere parte alla recita finale può essere frustrante e demotivante per i bambini e le famiglie coinvolte.
Le attività scolastiche fuori orario, come i corsi o le recite, richiedono tempo e una disponibilità di cui non tutti i genitori dispongono, soprattutto se lavorano entrambi. Quando mancano servizi di trasporto o strutture di doposcuola accessibili, le famiglie, e in particolare le madri, si trovano a fare scelte difficili: alcune rinunciano a lavorare o a fare carriera, altre delegano a malincuore attività importanti per
I figli.
Per rendere davvero concreta la parità, servirebbero politiche più mirate che tengano conto di queste esigenze.
Si parla di parità di genere e di una maggiore partecipazione delle donne nel mondo del lavoro, ma dall’altro persistono responsabilità che ricadono quasi sempre sulle madri, soprattutto quando si tratta di gestire i figli e le attività extra-scolastiche. Nonostante la crescita del dibattito pubblico sulla parità, le strutture e il supporto pratico sono ancora insufficienti, lasciando spesso alle madri il carico della gestione familiare.
Resta il fatto che i bambini che si troveranno esclusi dalla recita di fine anno, soprattutto per motivi che non dipendono da loro, possono sentirsi delusi, tristi e persino ingiustamente penalizzati. Per un bambino, vedere i compagni prepararsi e vivere l’esperienza di una recita è un momento speciale: c’è l’entusiasmo di provare i costumi, di memorizzare le battute, di ricevere applausi. Non poter partecipare a questa esperienza può farli sentire “diversi” dagli altri, come se non avessero le stesse opportunità.
Questa esclusione, inoltre, può influire sull’autostima.
Quello che accade è profondamente ingiusto