Positano: La storia del cimitero e della Cappella di Santa Croce
Il cimitero di Positano, oggi conosciuto per la sua vista panoramica e il silenzio suggestivo, è una testimonianza di una storia più recente rispetto ad altre strutture religiose positanesi. La sua costruzione risale al 1852, anno in cui venne inaugurata la Cappella di Santa Croce, all’interno dello stesso cimitero. Nonostante sia relativamente “moderno” rispetto alle chiese storiche della cittadina, il cimitero rappresenta un’importante trasformazione nell’architettura e nelle abitudini di sepoltura locali.
La Cappella di Santa Croce è la piccola chiesetta che si trova nel Cimitero Comunale di Positano, il quale, disposto su più livelli, offre un panorama incomparabile che si apre verso l’orizzonte blu del mare. Sia la Cappella sia il Cimitero sono ubicati nella contrada positanese di Santa Croce, che prende il nome da una Chiesa oggi scomparsa, di più antica fondazione, che, col passare del tempo, fu inglobata in una casa privata posta sul bivio dell’omonima via che conduce sia al cimitero che a Montepertuso. Il culto di quest’ultima fu, per così dire, “esportato” nella Cappella in questione, che è abbastanza recente, del 1852, anno in cui fu inaugurato proprio il Cimitero di Positano.
Prima del 1852, a Positano esisteva già una cappella dedicata alla Santa Croce, ma il culto legato a essa è stato poi trasferito nella nuova cappella cimiteriale. Il cambiamento radicale fu ispirato dall’editto napoleonico di Saint Cloud, emanato nel 1804, che imponeva la costruzione di cimiteri al di fuori dei centri abitati per ragioni di sanità pubblica. Questo provvedimento, infatti, vietava la sepoltura nelle chiese o nelle loro vicinanze, pratica diffusa nelle comunità dell’epoca.
Gennaro Cuccaro