Sciopero nazionale dei treni dopo l’aggressione a un capotreno: caos, ritardi e cancellazioni in tutta Italia
Sciopero nazionale dei treni dopo l’aggressione a un capotreno: caos, ritardi e cancellazioni in tutta Italia
Un’ondata di protesta ha investito il trasporto ferroviario nazionale, con uno sciopero di otto ore indetto dai sindacati di categoria. La causa scatenante è stata l’aggressione brutale subita da un capotreno a Genova, accoltellato da un passeggero senza biglietto.
L’episodio, avvenuto a bordo di un treno regionale, ha scosso l’opinione pubblica e ha spinto i lavoratori a incrociare le braccia per chiedere maggiore sicurezza sui treni. L’aggressore, un giovane di origine nordafricana, è stato subito arrestato insieme a una complice.
La protesta dei sindacati
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Trasporti hanno proclamato lo sciopero, paralizzando il servizio ferroviario nazionale dalle 9 alle 17. I sindacati hanno sottolineato come l’aggressione sia solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza ai danni del personale ferroviario.
Le istituzioni si dividono
Il vicepremier Matteo Salvini ha espresso solidarietà ai lavoratori e ha ribadito l’impegno del governo contro la criminalità e l’immigrazione clandestina. Tuttavia, la Commissione di garanzia sugli scioperi ha invitato i sindacati a limitare la durata della protesta, giudicando eccessiva una mobilitazione di otto ore. I sindacati hanno respinto la richiesta, sottolineando la gravità dell’accaduto e la necessità di una protesta forte e unitaria.
Un clima di tensione
L’episodio di Genova ha acceso i riflettori sulla sicurezza nei trasporti pubblici e ha riaperto il dibattito sull’immigrazione. La protesta dei sindacati ha innescato una polemica tra le istituzioni, con il governo che punta il dito contro la criminalità e l’opposizione che accusa l’esecutivo di strumentalizzare l’accaduto.