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Sorrento, intervista all’artista Giuseppe Astarita che ha trasformato in opere d’arte gli alberi abbattuti alla pineta Le Tore

27 novembre 2024 | 19:17
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Abbiamo incontrato Giuseppe Astarita, l’esperto artigiano ed artista dotato di grande maestria che ha dato vita alle magnifiche sculture che affascinano i visitatori lungo la strada che costeggia l’incantevole pineta Le Tore, situata nelle pittoresche colline di Sorrento. Con una vita trascorsa immerso tra tavolati e segatura, nessuno possiede una conoscenza del legno più approfondita di lui.
Tra le opere realizzate da questo talentuoso artista, spiccano il volto sorridente di Gesù, il gufo in allarme che si prepara a spiccare il volo in risposta a ciò che è accaduto nella pineta e lo gnomo-elfo che si erge all’ombra di una maestosa robinia, abbattuta senza motivo insieme a decine di maestosi lecci. Queste opere d’arte, intrise di entusiasmo e passione, sono un regalo prezioso che il Maestro Astarita offre generosamente a tutti coloro che si avventurano nel cuore verde della penisola sorrentina.
Ma come nasce l’idea di trasformare del legno in un’opera d’arte?
Giuseppe Astarita ci spiega: «Sono un frequentatore delle Tore ma per un periodo non ci sono più andato. Poi, per accompagnare un mio parente maloro per farlo distrarre presi la via per le Tore e passavo vicino a questo tronco che mi diceva sempre qualcosa. Alla fine ho collegato tutto e, vista la desolazione che c’era in quelo posto, ho scolpito questo Cristo giovane, allegro, sorridente, senza corona di spine. Proprio per dare una sensazione di di respiro, per abbellire questa zona così depressa. E da lì è nato tutto una storia. Ho avuto la fortuna di incontrare il sindaco di Sorrento al quale ho spiegato tutto. Poi sono stato invogliato dalla gente che passava di là ed ho continuato a realizzare le mie opere.
Ho avuto la fortuna di seguire un corso artistico. Mio padre era falegname ed io ho cominciato con l’Istituto d’Arte del legno. Poi ha frequentato l’Accademia delle Arti ed ho fatto scenografia. Ma fare lo scenografo era difficile e mi  sono ritrasformato ed ho seguito il lavoro di mio padre nella falegnameria.
La mia idea è di far nascere alle Tore un bosco istruttivo con tanti alberi di varie specie, un percorso per i ragazzi e per i bambini».
E noi appoggiamo questa sua idea perché le Tore siano istruttive e sicuramente oggi ci vuole perché oggi i giovani sono immersi troppo nei social network e sono al di fuori della vita reale. Il ritorno alla natura è l’unica salvezza. La bellezza salverà il mondo e la natura ci porta alla nostra vita reale.