Poligono sequestrato dopo la morte di Gallo |
Cronaca
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Tragedia al poligono: mistero sulla morte del 36enne Salvatore Gallo

19 novembre 2024 | 07:51
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Tragedia al poligono: mistero sulla morte del 36enne Salvatore Gallo

Il 36enne Salvatore Gallo, padre di tre figli, è morto al poligono di tiro: ipotesi suicidio, ma restano dubbi sulla dinamica dei fatti.

Un episodio tragico ha scosso la comunità di Pontecagnano. Salvatore Gallo, 36 anni, ha perso la vita in circostanze drammatiche mentre si trovava presso un poligono di tiro nella zona di Acqua dei Pioppi. L’uomo, padre di tre figli, è stato trovato privo di vita dopo essere stato colpito da un proiettile sparato da un fucile.La ferita, con punto d’ingresso localizzato sotto il mento, ha portato gli inquirenti a ipotizzare un gesto volontario, legato forse a una crisi personale.

Oggi l’autopsia

Domenica sera, i primi rilievi sul corpo sono stati effettuati direttamente al poligono, per poi trasferire la salma all’obitorio dell’ospedale di Eboli. Per chiarire ogni dubbio sulla dinamica dell’accaduto, il medico legale Luigi Mastrangelo ha disposto un’autopsia, in programma per questa mattina. Anche il pubblico ministero Simone Teti, che segue il caso, ha richiesto un approfondimento, mentre i carabinieri hanno sequestrato sia l’arma utilizzata sia l’intera struttura sportiva, al fine di verificare eventuali irregolarità.

Secondo le prime ricostruzioni, al momento dello sparo Gallo si trovava insieme a un operatore del poligono, incaricato di gestire i dispositivi per il tiro. Sembrerebbe che il 36enne, in un momento di distrazione o deliberata intenzione, abbia spostato la canna del fucile verso se stesso e premuto il grilletto. Questo dettaglio, però, necessita di ulteriori conferme, anche perché le testimonianze raccolte finora non appaiono del tutto coerenti.

Le indagini sono state affidate ai carabinieri della compagnia di Eboli, che stanno cercando di capire se ci siano responsabilità da parte di terzi o se tutte le misure di sicurezza previste siano state rispettate. Nonostante non fosse in possesso di un porto d’armi, Gallo risultava regolarmente abilitato alla pratica del tiro sportivo.

Nei prossimi giorni, il pm Teti potrebbe ascoltare nuovamente l’addetto presente al momento della tragedia, per chiarire le incongruenze emerse dalle prime dichiarazioni. Il caso resta avvolto da molte domande, mentre la comunità di Pontecagnano piange la scomparsa di un uomo che lascia dietro di sé una famiglia spezzata dal dolore.