Turismo in Campania, Airbnb, ecco cosa cambia per gli host: l’obbligo del Cin e le nuove regole del 2025

Turismo in Campania, Airbnb, ecco cosa cambia per gli host: l’obbligo del Cin e le nuove regole del 2025
La corsa alla regolarizzazione e le nuove regole per gli affitti brevi segnano una svolta nel settore turistico, con un vero e proprio esodo di annunci irregolari e un mercato immobiliare in fermento. Secondo le stime di Abbac, l’associazione di categoria del comparto extralberghiero, circa 2000 annunci, come riporta “Il Mattino”, non conformi spariranno entro gennaio 2024 a Napoli, principalmente perché le strutture non possiedono i requisiti necessari per ottenere il Codice identificativo nazionale (Cin). Il nuovo obbligo, introdotto dal governo, prevede che gli alloggi privi di Cin non possano più essere pubblicizzati su piattaforme come Airbnb, che ha già annunciato la rimozione di tali annunci a partire dal 2025.
Il quadro attuale
Le nuove normative, mirate a regolarizzare il settore, stanno mettendo sotto pressione in particolare le piccole strutture, come i bassi, tradizionalmente utilizzati per ospitare turisti. Agostino Ingenito, presidente di Abbac, spiega che queste nuove regole stanno spingendo molti operatori irregolari fuori dal mercato: «Stimiamo che circa 2000 annunci scompariranno già da gennaio. A ciò si aggiunge l’effetto delle norme edilizie, come il rispetto del dm Sanità del 1975, che prevede misure minime di 28 mq per un monolocale con un posto letto e 38 mq per due ospiti, oltre a un’altezza minima di 2,7 metri. Requisiti che di fatto escludono i bassi».
L’impatto si riflette anche sul mercato immobiliare, con un crescente numero di monolocali e bilocali messi in vendita o destinati a locazioni tradizionali. Ingenito sottolinea come questo fenomeno sia visibile anche attraverso il calo dei prezzi di alcune strutture e il tentativo degli operatori di massimizzare i guadagni prima della scadenza.
L’annuncio di Airbnb
La piattaforma Airbnb ha accolto con favore l’introduzione del Cin, definendolo un passo avanti verso la trasparenza e la regolamentazione del settore. In una nota ufficiale, la società ha dichiarato: «Airbnb sostiene da tempo l’adozione di una normativa nazionale per gli affitti brevi. Abbiamo già informato i nostri host in Campania sull’obbligo di registrazione e previsto la rimozione degli annunci senza Cin dal 2025». Per agevolare la transizione, Airbnb ha attivato un servizio di assistenza dedicato, in collaborazione con Altroconsumo.
Valentina Reino, responsabile delle politiche pubbliche di Airbnb Italia, ha evidenziato i benefici del nuovo codice: «Il Cin semplifica le procedure per gli host rispetto alle normative frammentate locali e garantisce maggiore trasparenza. Continueremo a collaborare con il ministero del Turismo per un’implementazione efficace e vantaggiosa per tutti».
Numeri e prospettive
Attualmente, a Napoli, sono 7252 le strutture autorizzate con il Codice unico delle strutture ricettive (Cusr), requisito preliminare per ottenere il Cin. Tuttavia, Ingenito avverte che non tutte le piattaforme hanno preso una posizione netta sull’eliminazione degli annunci irregolari: «Booking, ad esempio, non ha ancora dichiarato di rimuovere gli annunci privi di Cin, ma ha ribadito l’obbligo di adeguamento». Preoccupano anche i tentativi di frode, con casi segnalati di codici inventati, emersi attraverso gruppi social.