Una riflessione propositiva del Comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana” sul depuratore consortile di Maiori
Pubblichiamo una riflessione propositiva del Comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana” contro le banalizzazioni interessate dell’amministrazione comunale di Maiori.
«Condotte sottomarine, depuratori e nuove tecnologie.
A dispetto della cieca osservanza deluchiana dell’amministrazione di Maiori, negli ultimi anni il dibattito sul trattamento delle acque reflue in Italia si è intensificato, focalizzandosi sulla scelta tra l’uso di condotte sottomarine, la costruzione di depuratori e l’adozione di nuove tecnologie innovative. Questa discussione coinvolge aspetti ambientali, economici e sociali che richiedono un’analisi approfondita.
Tradizionalmente, i depuratori sono considerati la soluzione ideale per trattare le acque reflue, rimuovendo sostanze inquinanti prima del rilascio nell’ambiente. Tuttavia, la loro costruzione e manutenzione possono essere costose e complesse, specialmente in aree con bassa densità di popolazione o caratteristiche geografiche particolari.
Dall’altro lato, le condotte sottomarine sono spesso viste con sospetto, percepite come un modo per scaricare direttamente in mare acque non adeguatamente trattate, con potenziali rischi per gli ecosistemi marini e le attività economiche costiere come pesca e turismo. Ma è importante sottolineare che, se progettate correttamente, le condotte sottomarine possono realizzare in alcuni casi il cosiddetto “trattamento appropriato”.
Un esempio virtuoso: Maiori in Costiera Amalfitana
Un caso emblematico dell’applicazione efficace di questa tecnologia si trova qui a Maiori, sulla nostra splendida Costiera Amalfitana. Qui è stato implementato un sistema che combina un trattamento primario a terra con una condotta sottomarina di 800 metri che scende fino a 55 metri di profondità, quindi sotto il termoclino. L’effluente viene poi immesso in mare attraverso un diffusore a più porte prima dell’emissione definitiva. Una tecnologia implementata negli anni ’70 e aggiornata nel 2013 dall’amministrazione di Antonio Della Pietra.
Integrazione della tecnologia MUDS
Per migliorare ulteriormente l’efficacia e la sostenibilità del trattamento delle acque reflue, si potrebbe considerare la potenziale integrazione della tecnologia MUDS (Marine Underwater Depuration System). Il MUDS è un sistema di depurazione biologica secondaria sostenibile che opera sott’acqua, sfruttando processi naturali per trattare ulteriormente gli effluenti prima del loro rilascio definitivo nell’ambiente marino.
I vantaggi della tecnologia MUDS includono:
– Depurazione biologica avanzata: Il MUDS utilizza microorganismi marini per degradare ulteriormente le sostanze organiche presenti nelle acque reflue, migliorando la qualità dell’effluente.
– Ridotto impatto ambientale: Operando sott’acqua, il sistema minimizza l’impatto visivo e l’occupazione del territorio costiero.
– Sostenibilità: Sfruttando processi naturali, il MUDS riduce la necessità di energia e prodotti chimici, rendendo il processo più ecologico.
L’integrazione del MUDS nel sistema esistente di Maiori potrebbe rappresentare un ulteriore passo avanti verso un trattamento delle acque reflue più efficiente e rispettoso dell’ambiente, combinando i vantaggi del trattamento primario a terra, della condotta sottomarina e della depurazione biologica secondaria.
Basi tecnico-scientifiche solide
Il sistema implementato a Maiori, insieme alla potenziale integrazione della tecnologia MUDS, ha solide basi tecnico-scientifiche. L’utilizzo di una condotta sottomarina combinata con trattamenti avanzati riflette le più recenti innovazioni nel campo della gestione delle acque reflue, specialmente in contesti costieri con specifiche caratteristiche geografiche e ambientali.
La progettazione accurata della condotta, la scelta della profondità di scarico, l’uso di diffusori a più porte e l’integrazione di sistemi di depurazione biologica come il MUDS si basano su studi idrodinamici, oceanografici e microbiologici che assicurano una depurazione efficace e minimizzano l’impatto ambientale. Inoltre, il monitoraggio continuo e la conformità alle normative europee e nazionali garantiscono che il sistema operi in modo sostenibile e responsabile. La tecnologia è stata provata, monitorata e gestita con successo dal 2019 a Laigueglia in Liguria.
Il concetto di trattamento appropriato
Il trattamento appropriato è un concetto introdotto dalla Direttiva 91/271/CEE dell’Unione Europea sul trattamento delle acque reflue urbane. Questo concetto prevede che, tenendo conto delle specifiche condizioni locali, si possa adottare un livello di trattamento diverso da quello standard, purché non si compromettano gli obiettivi di qualità ambientale.
L’esperienza di Maiori, potenziata dalla possibile adozione della tecnologia MUDS, dimostra come un sistema integrato possa soddisfare i requisiti di trattamento appropriato previsti dalla normativa, offrendo una soluzione efficace e sostenibile per il trattamento delle acque reflue in contesti specifici.
Verso una soluzione integrata
La scelta tra condotte sottomarine, depuratori tradizionali e nuove tecnologie come il MUDS non dovrebbe essere vista come un’opzione “aut-aut”, ma piuttosto come una decisione da prendere caso per caso, valutando le specificità del contesto locale. L’esempio di Maiori mostra come una combinazione di trattamenti a terra, soluzioni marine e tecnologie innovative possa offrire risultati eccellenti, unendo l’efficienza operativa alla tutela ambientale.
In conclusione, é essenziale promuovere un dibattito informato e basato su evidenze scientifiche, evitando posizioni ideologiche preconcette o condizionate da interessi economico-industriali.
Solo attraverso un’analisi attenta e una pianificazione oculata possiamo garantire che il trattamento delle acque reflue sia efficace, sostenibile e in linea con le esigenze della popolazione e dell’ambiente.
Invece di raccontare panzane in Consiglio Comunale suggeriamo al Sindaco di contattare l’amministrazione di Laigueglia.
E’ necessario collaborare per trovare le soluzioni più adatte alle diverse realtà territoriali. Investire nella ricerca, nella tecnologia e nella formazione può fare la differenza nella gestione responsabile delle nostre risorse idriche. L’esperienza pluriennale di Maiori, insieme alla potenziale integrazione della tecnologia MUDS, può fungere da modello per altre comunità costiere che affrontano sfide simili».