Cotechino e lenticchie, perchè si mangiano a Capodanno e perchè portano fortuna? La ricetta

31 dicembre 2024 | 11:23
Share0
Cotechino e lenticchie, perchè si mangiano a Capodanno e perchè portano fortuna? La ricetta

Cotechino e lenticchie, perchè si mangiano a Capodanno e perchè portano fortuna? La ricetta

Manca poco al Capodanno e sulle tavole degli italiani, dalle cene stellate ai più intimi ritrovi familiari, trionferà un classico intramontabile: cotechino e lenticchie. Un piatto che mette d’accordo tutti, un connubio di sapori che affonda le radici in tradizioni millenarie, ben oltre la semplice delizia per il palato. Ma perché questa usanza resiste al tempo e cosa lega questo piatto alla fortuna?

Un viaggio nel tempo: dalle lenticchie dei Romani al cotechino del Rinascimento

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo compiere un salto indietro nella storia. Furono gli antichi Romani a inaugurare il rito propiziatorio delle lenticchie, considerate non solo un alimento nutriente, ma un vero e proprio simbolo di prosperità. La loro forma, simile a piccole monete, le rendeva auspicio di ricchezza e abbondanza per l’anno nuovo. Non era raro, all’epoca, scambiarsi sacchetti di lenticchie come augurio di fortuna. Un’usanza che, seppur trasformata, riecheggia ancora oggi nel detto popolare “Mangia lenticchie che portano fortuna”.

L’abbinamento con il cotechino, o meglio, con lo zampone, ha origini più recenti, risalenti al XVI secolo. La leggenda narra che, durante l’assedio di Mirandola nel 1511, Pico della Mirandola, celebre umanista e filosofo, suggerì agli abitanti di conservare le carni suine macellate, insaccandole nella cotenna e nelle zampe dei maiali, con l’aggiunta di spezie. Nacque così un prelibato insaccato che, nei secoli successivi, si sarebbe unito alle lenticchie in un connubio perfetto.

Zampone o cotechino: qual è la differenza?

Sebbene spesso usati come sinonimi, zampone e cotechino presentano una sottile differenza. Lo zampone, più calorico, è preparato insaccando la carne macinata direttamente nella zampa del maiale, mentre il cotechino vede lo stesso trito racchiuso nel budello, naturale o artificiale. Entrambi, secondo la tradizione, sono composti per il 60% da carni magre e fresche, per il 20% da cotenna tenera e per il restante 20% da gola, guanciale e pancetta.

Dalla tradizione alla tavola: mille modi di gustare cotechino e lenticchie

La ricetta di cotechino e lenticchie si presta a diverse interpretazioni. C’è chi arricchisce il piatto con carne aggiuntiva, chi preferisce l’aggiunta di verdure come le patate, dando vita a varianti regionali che esaltano la versatilità di questo piatto. Che si tratti di una ricetta tradizionale o di una rivisitazione più moderna, cotechino e lenticchie restano un simbolo indiscusso del Capodanno italiano, un connubio di gusto e fortuna che continua a unire le generazioni.