Gaius Plinius Secundus, a teatro un percorso d’amore con e verso la madre terra

8 dicembre 2024 | 16:32
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Sorrento (NA) Ieri, 7 dicembre, è andata in scena, all’interno della chiesa dell’Addolorata, l’opera “Gaius Plinius Secundus – L’ultimo viaggio di Plinio il Vecchio” di Diego Sommaripa, che ne firma anche la regia, e  Noemi Giulia Fabiano, interprete Rino Di Martino, danzatrice Elisa Carta Carosi, evento che rientra in quelli in programma per la IV edizione di “IncantiAmoci a Sorrento”, direzione artistica di Salvatore Piedimonte, nell’ambito della XVI edizione di “M’Illumino d’Inverno” rassegna di spettacoli invernali promossa dal Comune di Sorrento guidato dal Sindaco, avv. Massimo Coppola. Vorrei partire da Salvatore Piedimonte, e dire a lui grazie, anzi Grazie, con la maiuscola, sono anni che “Sassi” promuove a Sorrento e dintorni il teatro d’autore, quello impegnato che, diciamoci la verità, non è detto che possa riempire le sale, ma chi ama il teatro sa che quello vero riempie o scuote le teste ed è di questo che abbiamo bisogno, non solo di quello d’intrattenimento, necessitiamo di tenere a bada la “dissipazione consumistica e mediatica contemporanea”, cito il Maestro: Enzo Moscato. Sassi quest’anno ha proposto a Sorrento Rino Di Martino, per 35 anni direttore di produzione del Teatro Bellini di Napoli, protagonista, cito solo le sue più recenti performance, “Hamletmachine” di Heiner Müller, per la regia di Sergio Sivori, e “Mamma. Piccole tragedie minimali” di Annibale Ruccello per la regia di Antonella Morea. All’interno della chiesa, presso l’altare che diventa palcoscenico laico, Rino Di Martino è protagonista di un monologo intenso che spinge lo spettatore a riflettere, lo fa grazie alla profondità del pensiero di Plinio il Vecchio e della sua Naturalis historia, capolavoro assoluto che rappresenta ancor oggi un documento fondamentale delle conoscenze scientifiche dell’antichità. La sua performance attoriale è intensa e carismatica, la coreografia di Aurelio Gatti ne puntella la narrativa con un’emmelèia dai movimenti gravi e vigorosi interpretata dall’ottima danzatrice Elisa Carta Carosi. “Potreste avere tutti del potere, è così bello sapere, conoscere, stupirsi, ma fate presto, poiché forse giungerà o forse già è arrivato il tempo in cui non serve più stupirsi perché non si assapora più niente…’, è Rino/Plinio a dirlo, Diego Sommaripa a ricordarlo in sede di presentazione dell’evento, il vero potere è nella conoscenza, il futuro legato alla nostra capacità di usare ciò che la Natura ci insegna per averne cura, prima che sia troppo tardi, questo è il lascito di un genio che non era giusto confinare alla sola conoscenza degli studenti dei licei o dei naturalisti. Gaius Plinius Secundus è un filosofo che andrebbe riscoperto perchè il suo pensiero più attuale e profondo di quanto si possa immaginare.

di Luigi De Rosa

Prossimi appuntamenti:

Il 27 dicembre, alle ore 18, terzo appuntamento con “Anime di Napoli – Tra napoletanità e napoletanismi” di Nio Lauro, con la partecipazione della dott.ssa Lucia Perfetti, arte terapeuta.
Regia di Salvatore Piedimonte.
Poi, il 10 gennaio, in programma quale quarto evento, una serata sulla magia delle note: “Quello che resta”, di Antonio Spenillo, con Mauro Spenillo & Friends.
Ufficio Stampa e Comunicazione sono affidati alla giornalista Teresa Lucianelli.
Info: Comune di Sorrento, Associazione Musiciens.

Gaius Plinius Secundus “Gaius Plinius Secundus – L’ultimo viaggio di Plinio il Vecchio”, regia di Diego Sommaripa, nella foto Rino Di Martino e la danzatrice Elisa Carta Carosi