Legame profondo fra Irpinia e Costiera Amalfitana |
Religione
/

Il Santuario di San Gerardo Maiella e la Sala dei Fiocchi: un legame profondo tra l’Irpinia e la Costiera Amalfitana

13 dicembre 2024 | 13:24
Share0
Il Santuario di San Gerardo Maiella e la Sala dei Fiocchi: un legame profondo tra l’Irpinia e la Costiera Amalfitana

Il Santuario di San Gerardo Maiella a Caposele, luogo di fede e devozione mariana nel cuore dell’Irpinia, custodisce un tesoro di commozione e gratitudine: la Sala dei Fiocchi. Questo luogo speciale, recentemente rinnovato e ampliato, raccoglie i doni che genitori riconoscenti offrono al Santo, protettore delle mamme e dei bambini, in segno di ringraziamento per le grazie ricevute. Tra le migliaia di fiocchi rosa e azzurri che adornano le pareti e il soffitto, si intrecciano storie di fede che superano i confini geografici, creando un legame significativo con la Costiera Amalfitana.

La Sala dei Fiocchi è un vero e proprio scrigno di emozioni. Ogni fiocco, ogni fotografia di neonato, racconta una storia di speranza, di preghiera esaudita, di difficoltà superate durante la maternità. L’atmosfera che si respira è di profonda commozione e gioia, un luogo dove la fede si manifesta in gesti concreti di devozione.

Il legame tra il Santuario di San Gerardo e la Costiera Amalfitana affonda le radici nella storia religiosa del territorio. San Gerardo Maiella, infatti, apparteneva alla Congregazione del Santissimo Redentore, fondata da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, figura molto legata a Scala, in Costiera Amalfitana. Questo legame spirituale ha generato un flusso costante di pellegrini dalla Costiera verso il Santuario di Caposele, in particolare dalla comunità di Scala e Ravello. Molti fedeli, nel corso degli anni, si sono recati alla Sala dei Fiocchi per affidare i propri bambini alla protezione di San Gerardo.

Proprio ieri, 12 dicembre, si è rafforzato ulteriormente questo storico legame con una visita da Materdomini a Scala, in Costiera Amalfitana. La delegazione era composta da due parroci, Padre Ciro Vitiello e Padre François