Ischia.Bosco della Maddalena. Il Comune di Casamicciola fa dietrofront e revoca l’ordinanza contro Ministero e Provveditorato  

18 dicembre 2024 | 15:45
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Ischia.Bosco della Maddalena. Il Comune di Casamicciola fa dietrofront e revoca l’ordinanza contro Ministero e Provveditorato   

Della serie tanto rumore per nulla! Così il comune di Casamicciola Terme tra flashmob strumentali e trovate pubblicitarie ritorna sui suoi passi(ancora) e sul caso semiserio del cantiere per la caserma della forestale nel bosco della Maddalena ci ripensa e Bosco della Maddalena e revoca l’ordinanza contro ministero e provveditorato delle opere pubbliche. Il dietrofront dopo il ricorso al TAR presentato dal Ministero competente e dal Provveditorato. Ora, ancora con ordinanza Dirigenziale n. 108, sempre Gaetano Grasso da Responsabile dell’Area VII Manutentiva e Patrimonio dispone la Revoca in autotutela dell’Ordinanza Dirigenziale n° 67 del 24/09/2024. Come spiegano gli atti: «in data 24/09/2024 è stata emessa l’Ordinanza n° 67 ad oggetto: “Ripristino stato dei luoghi della zona del Bosco della Maddalena, sito in Casamicciola Terme e insistente sul terreno riportato in mappa nella maggiore consistenza della particella n. 9(ex.1) del foglio 4, dove doveva sorgere la Caserma della Forestale”- orbene evidenzia il tecnico comunale- visto il ricorso del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e del Provveditorato Interregionale per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata contro il Comune di Casamicciola Terme per l’annullamento previa sospensione dell’Ordinanza Dirigenziale n. 67 del 24/09/2024. Considerato che si tratta di un provvedimento favorevole che non incide su posizioni di interesse legittimo consolidato si omette l’avvio del procedimento». Tutto questo conclude l’ing.Grasso «Vista la necessità di una più approfondita istruttoria in merito ai dedotti fatti processuali per mera ragione di opportunità e in virtù dei principi di cooperazione e leale collaborazione tra Enti pubblici con la presente». Cosi si  revoca in autotutela ai sensi dell’art. 21 quinquies della L. 241/90 e ss. mm. e ii. l’Ordinanza n° 67 del 24/09/2024. L’atto che sa di brivido di paura per un passo azzardato è stata notificata  a mezzo pec, all’ing. Placido Migliorino, nella qualità di Direttore Generale del Provveditorato interregionale per la Campania, Molise, Puglia e Basilicata. L’atto dovrebbe anche essere trasmesso alla Procura della Repubblica di Napoli e alla Regione Campania – Settore Genio Civile. Ovviamente gli interessati possono presentare memorie scritte, documenti ed eventuali controdeduzioni a norma della vigente normativa in materia di procedimento amministrativo ed avverso il provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale avanti al T.A.R. per la Campania e ricorso straordinario al Presidente della Repubblica nei modi e nei termini di legge.

Una vicenda annosa e controversa dove la demagogia e il populismo la fanno da padrona e che oggi si arricchisce dell’ennesima pagina onerosa a carico dei cittadini e contribuenti dopo gli incarichi legali e le ricognizioni. Il ricorso di Ministero e Provveditorato era stato iscritto al R.G. n. 5832/2024. Il comune dopo aver acquisito il colpo aveva già disposto la revoca della determinazione n. 899 del 26 novembre 2024 quando si disponeva l’incarico a Stanislao Giaffreda e affidamento incarico legale all’Avv. Alessandro Barbieri. Il ricorso, spiegano dalle stanze del Convento, è giunto il  20 novembre scorso quando veniva notificato al Comune di Casamicciola Terme con la costituzione a mezzo dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Napoli nei confronti dell’Ente, per l’annullamento, previa sospensiva: «dell’Ordinanza dirigenziale N. 67 del Comune con la quale è stato ingiunto al Direttore e legale rappresentante del Provveditorato  e a chiunque altro coobbligato, di provvedere ad horas a ripristinare lo stato dei luoghi della zona del Bosco della Maddalena dove doveva sorgere la Caserma della Forestale, previo ottenimento degli eventuali titoli abilitativi necessari per la esecuzione dei lavori; a ripiantumare le essenze vegetative presenti nei luoghi prima dell’inizio dei lavori della Caserma della Forestale; a produrre a lavori eseguiti certificato che attesti la corretta esecuzione dei lavori, a firma del tecnico abilitato; munirsi, preventivamente, se le opere risultano eventualmente ancora sequestrate, del dissequestro penale presso la competente autorità.Veniva noltre richiesto l’annullamento di ogni atto presupposto, connesso e\o conseguente se e in quanto lesivo degli interessi di parte ricorrente ivi compresa, per quanto di ragione, la nota, richiamata all’ordinanza prot. 13328 del 13 ottobre 2009 prot. int. 781-2009 del Comune resistente non conosciuta, in una con tutti gli atti comunali in essa citati, comprese le ordinanze n.ri 93 e 99 del 15 ottobre 2009 di sospensione dei lavori, queste ultime già peraltro oggetto di impugnazione e decisione del Tar adito. Siamo in piena sindacatura di Vincenzo D’Ambrosio. Sul caso della forestale a finire sul banco degli imputati per la devastazione del Bosco, poi assolti erano stati Giosi Ferrandino allora sindaco, Silvano Arcamone all’epoca Dirigente dell’Ufficio Tecnico del citato Comune, Domenico Parracino ma anche Donato Carlea e Liliana Buono. Tutti coloro erano stati accusati di una serie di reati di natura prettamente ambientale uscendone poi assolti.