Ischia: Parco Regionale Protetto del Monte Epomeo, il gigante buono ed i suoi sentieri, ancora senza tutela.
Il Monte Epomeo oltre ad essere un vulcano, è la montagna più alta dell’isola d’Ischia con ben 789metri di altezza, ed è dall’ultima eruzione del 1302 che non minaccia più nessuno, piuttosto è lui ad essere sotto attaco di un’invasione antropomorfa sempre più massiccia.
Il processo noto come “horst vulcano-tettonico” di migliaia di anni, ne ha fatto un caso geologico, ma l’Epomeo è anche un caso mitologico, grazie alla leggenda che ne fa uno dei punti di accesso al mondo sotterraneo di Agarthi, il regno nelle viscere della Terra, descritto nelle opere di Willis George Emerson, insieme a pochi altri: il Polo Nord, il Polo Sud, le piramidi di Giza in Egitto ed il deserto del Gobi in Mongolia.
I suoi imponenti fianchi sono solcati da quattro sentieri suggestivi: quello più battuto parte dalla piazzetta di Serrara Fontana con un dislivello di 400metri in circa 3km, un altro parte da Buonopane, detto sentiero delle antiche cantine, poi quello delle Baie che parte da Testaccio, e quello del santuario che parte da Vatoliere.
In cima due terrazze: una sulla chiesetta del 1459 scavata nel tufo, dedicata a San Nicola di Bari, e l’altra ubicata prima della vetta più alta raggiunta da un passaggio nel tufo. Il panorama toglie il fiato: Casamicciola a destra, Lacco Ameno ed il suo fungo, quindi la baia di San Montano, la colata lavica di Zaro e poi verso sinistra Forio con la sua chiesetta del Soccorso, lontano Napoli col suo Vesuvio, la penisola sorrentina ed i Monti Lattari con l’isola di Capri e, nelle giornate più limpide le isole più lontane di Ponza e Ventotene.
Le sue pendici hanno accolto nei secoli le attività agricole e l’allevamento, e gli isolani le percorrevano in sella ai propri animali da soma. Negli anni ’60 si è andato ad aggiungere il turismo delle escursioni, quello delle salite sui simpatici asinelli, che tanti ragazzini ricordano come l’avventura di viaggio più speciale della loro infanzia.
Oggi un gruppo di giovani isolani ha ripreso questa tradizione con l’iniziativa “Epomeo in Sella“, che fa risalire i viaggiatori a cavallo, contribuendo non poco alla destagionalizzazione del turismo del trakking.
Eppure ad un anno esatto dalla proposta di istituzione del “Parco Regionale Protetto del Monte Epomeo“, e dell’incontro tra il Vice Presidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola ed il Comitato di Rigenerazione Verde dell’isola d’Ischia (CO.RI.VERDE), il bilancio è molto deludente, dato che il mondo politico locale e regionale non è riuscito ancora a compiere i passi necessari a realizzarlo.
Non si può che concordare col Segretario Borgogna, quando in questi giorni porta all’attenzione l’esistenza della “Convenzione di Aarhus”, in vigore dal 2001 anche in Italia. Ci ricorda infatti che essa attribuisce al pubblico (individui e associazioni che li rappresentano), il diritto di accedere alle informazioni e di partecipare nelle decisioni in materia ambientale, così come il diritto di ricorso se tali diritti non vengano rispettati, secondo l’idea che un maggiore coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti dei problemi di tipo ambientale, conduca ad un miglioramento della protezione dell’ambiente.