25 Ape Calissino tengono viva una leggenda ischitana |
Cronaca
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L’Ape Calissino: da geniale intuizione ischitana a mito che vive in soli 25 esemplari

5 dicembre 2024 | 09:54
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L’Ape Calissino: da geniale intuizione ischitana a mito che vive in soli 25 esemplari

Oggi restano solo 25 esemplari sull’isola, ultimi custodi di una tradizione che non vuole scomparire.

C’era una volta, nelle strade tortuose di Ischia, l’inconfondibile ronzio dell’Ape Piaggio, quella piccola motocarrozzetta che negli anni ’60, ’70 e ’80 ha fatto da cicerone per i turisti e da compagna di viaggio per gli isolani. Leggera, colorata, sempre pronta a salire su per le colline e a fermarsi nei vicoli più stretti, l’Ape era molto più di un mezzo di trasporto: era parte di una cultura, un’icona che raccontava l’anima della Dolce Vita isolana. L’Ape Calissino, con il suo fascino unico, ha conquistato anche il cinema, comparendo in film iconici che celebrano la bellezza dell’Italia e il fascino della Dolce Vita. Tra i vicoli di Ischia, è stata protagonista di scene memorabili che l’hanno resa un simbolo senza tempo.

Oggi, però, a Ischia la situazione è cambiata. Con la fine della produzione italiana dell’Ape, che verrà ora realizzata solo in India per i mercati africano e locale, le strade dell’isola sembrano sentire la mancanza di un pezzo del loro cuore. Se negli anni ’90 erano circa un centinaio gli Ape Calissino, quelle versioni speciali trasformate in microtaxi, oggi sono solo 25. La modernità ha preso il sopravvento, ma il rimpianto per un’era che non c’è più è palpabile.

Il legame dell’Ape con Ischia ha radici profonde. La leggenda narra che, nell’immediato dopoguerra, fu un ischitano, Francesco Di Meglio, a inventare il primo calesse motorizzato sostituendo il cavallo con una Vespa. Da quella geniale intuizione nacque un fenomeno che ha attraversato generazioni. Un legame che è stato celebrato anche da Pasolini e amato da personaggi del calibro di Charlie Chaplin. L’Ape divenne così non solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio simbolo dell’isola, una piccola Ferrari della strada, capace di adattarsi a ogni angolo, di essere al contempo pratica e affascinante.

Ma le cose sono cambiate. Le ragioni di questo declino sono molteplici. Prima di tutto, la crescente attenzione verso la sostenibilità ambientale ha spinto le autorità a favorire l’uso di mezzi di trasporto più moderni e meno inquinanti. Le nuove norme in materia di emissioni hanno reso obsoleti alcuni veicoli, mentre la crescente richiesta di auto elettriche ha aperto la strada a nuovi modelli, forse più funzionali, ma sicuramente meno ricchi di quella magia che l’Ape, con il suo motore ronzante, ha saputo creare.

Nonostante il cambiamento in atto, però, il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino, lancia un messaggio di speranza. “Abbiamo avviato interlocuzioni con le case automobilistiche per individuare soluzioni nuove e a basso impatto ambientale”, dice Ferrandino. Un segno che, sebbene l’Ape Piaggio se ne vada, Ischia non intende perdere il suo spirito unico. C’è chi spera ancora che l’isola possa mantenere quella caratteristica essenza che l’Ape ha incarnato per decenni, pur con soluzioni moderne e più ecologiche.

Il futuro dell’Ape, dunque, rimane legato a un ricordo dolceamaro: una piccola macchina, un mito che non solo ha attraversato le strade dell’isola, ma ha anche segnato un’epoca. Ora, tra i suoi ultimi esemplari, restano le memorie di un tempo che non tornerà, ma che continua a vivere nell’affetto dei tanti che hanno imparato ad amarla, per quella sua capacità di fare parte della storia di Ischia, di essere testimone di una bellezza che non scomparirà mai, neppure con l’addio di un cult.