Manutentori dei Sentieri a misura di Parco. Nelle Cinque Terre si è tenuta la consegna dei primi 18 attestati.

7 dicembre 2024 | 00:09
Share0
Manutentori dei Sentieri a misura di Parco. Nelle Cinque Terre si è tenuta la consegna dei primi 18 attestati.

Sono quasi nuovi questi “Manutentori dei Sentieri” delle Cinque Terre, che hanno appena ottenuto la qualifica di “Operatori alla difesa e manutenzione del territorio e delle risorse ambientali“.

In realtà già facevano parte delle squadre dedicate alla cura della rete escursionistica dell’area protetta ligure, che conta ben 130km di sentieri.

Questa importante iniziativa nasce da una collaborazione tra il Parco Nazionale delle Cinque Terre, Regione Liguria, Alfa Liguria e Isforcoop allo scopo di garantire lo stato di percorribilità del sistema escursionistico e la sua salvaguardia.

Generico dicembre 2024

Il percorso di formazione qualificata, della durata di circa 1600 ore sarà ripetibile ed esportabile anche nel settore agricolo locale.

Ha visto un investimento di circa 2milioni di euro, ed ha prodotto delle figure volte a presidiare e difendere un territorio bellissimo ma fragile dal punto di vista del rischio legato al dissesto idrogeologico, fortemente antropizzato, nato grazie all’opera dell’uomo che ha disegnato terrazzamenti unici al mondo, patrimonio dell’Unesco.

C’era la necessità di dotare il Parco di una nuova metodologia di gestione, così che gli antichi saperi tramandati nei secoli dal “contadino ingegnere tuttofare“, venissero innestati in chiave moderna alle tecniche ed alle nuove esigenze.

Ed ecco che nasce questo nuovo Green Job, che consiste nella cura degli elementi caratteristici del paesaggio agrario e forestale del Parco, come muri a secco, scalinate o staccionate, piccole opere di ingegneria naturalistica e di regimazione delle acque, sentieri, selciati in pietra ed aree di sosta attrezzate.

Il corso di formazione, partito nel 2019, e successivamente sviluppato anche nell’ambito delle azioni del Progetto Stonewallsforlife, è stato curato dall’Ente formativo Isforcoop, che ha verificato anche l’idoneità dei candidati corsisti per l’inserimento nell’albo professionale.

Il corso ha previsto la partecipazione alle prime 64 ore di attività didattica, suddivisa tra parte teorica e pratica, per la formazione degli aspiranti manutentori sugli aspetti tecnici, le modalità esecutive degli interventi e l’uso delle attrezzature, spaziando dalla conoscenza del contesto territoriale alle azioni intraprese dal Parco, in tema di fruibilità dell’area, mitigazione del rischio idrogeologico, anche in relazione al cambiamento climatico.

Certo che si tratta proprio di un esempio da seguire, un progetto molto utile anche al nostro Parco Regionale dei Monti Lattari ed ai suoi “Contadini Volanti“, e se si riescisse a far tesoro di questa lodevole esperienza dei nostri “cugini” liguri si riuscirebbe a fare un utile salto di qualità.

Anche il comprensorio amalfitano infatti è un ecosistema molto complesso, ricco di biodiversità, con gli esclusivi terrazzamenti a limoneti e le aree boschive che si integrano agli spazi urbanizzati da comunità umane, e che globalmente costituisce un habitat unico al mondo, tutto da proteggere e valorizzare, anch’esso patrimonio dell’Unesco.