Perché a Capodanno ci si veste di rosso: storia e significato
Perché a Capodanno ci si veste di rosso: storia e significato
Il conto alla rovescia per il nuovo anno è ufficialmente iniziato e, come da consuetudine, un’ondata di colore infiamma le vetrine e i guardaroba: il rosso, protagonista indiscusso del Capodanno. Ma da dove nasce questa vibrante usanza? Un viaggio a ritroso nel tempo svela le radici di un rito che affonda le sue radici in epoche lontane.
Le origini di questa tradizione si perdono nella notte dei tempi, precisamente nell’antica Roma. Durante i Saturnali, le sfrenate celebrazioni in onore del dio Saturno che coincidevano con il solstizio d’inverno, il rosso era ben più di una semplice tonalità cromatica: incarnava forza, potere e fertilità. Vestirsi di questo colore assumeva un significato profondo, un auspicio di prosperità e abbondanza per l’anno venturo, una sorta di scudo contro le avversità e gli spiriti maligni.
Il tempo è trascorso, le civiltà si sono succedute, ma il rosso ha conservato intatto il suo fascino simbolico, arricchendosi di nuove sfumature legate all’amore e alla passione. Oggi, questa tradizione è viva e pulsante non solo in Italia e in diverse nazioni europee, ma riveste un ruolo di primo piano anche in Asia, dove il rosso è universalmente riconosciuto come simbolo di buona fortuna.
Che si tratti di un elegante abito, di un dettaglio discreto o, come vuole una diffusa credenza popolare, di un intimo indumento, indossare qualcosa di rosso a Capodanno è un gesto carico di significato: un saluto all’anno che se ne va, intriso di speranza e ottimismo, un benvenuto al nuovo anno con una promessa di fortuna. Una tradizione che, pur evolvendosi nel tempo, continua a trasmettere il suo potente messaggio di rinascita e prosperità, un ponte ideale tra passato e futuro.