Positano, rifugio dell’anima: dove Eduardo creò i suoi capolavori

Positano, rifugio creativo di Eduardo De Filippo, dove nacquero alcuni dei suoi capolavori teatrali.
Positano non è stato solo uno dei luoghi preferiti da Eduardo De Filippo, ma il rifugio che gli ha permesso di creare alcune delle sue opere più celebri. La Costiera Amalfitana, con la sua bellezza senza tempo, è stata per il grande drammaturgo e attore un angolo di tranquillità dove poter riflettere, scrivere e vivere in totale armonia con la natura. La sua relazione con questo luogo affonda le radici già prima della Seconda Guerra Mondiale, quando Eduardo, insieme a un gruppo di amici, frequentava la zona. Tuttavia, fu con gli anni che la sua presenza a Positano divenne sempre più costante, con il paese che divenne per lui una seconda casa.
Nel 1959, grazie all’amicizia con il banchiere Vittorio Astarita, Eduardo e sua moglie Isabella ebbero la possibilità di acquistare l’isolotto di Isca, una piccola perla al largo di Marina di Cantone, non lontano da Positano. L’isola, con la sua bellezza selvaggia e incontaminata, divenne il rifugio perfetto per Eduardo, che amava trascorrervi lunghi periodi di isolamento creativo. Lì, lontano dai clamori del mondo, si trovava immerso in un paesaggio che ispirava calma e riflessione, e che gli permetteva di concentrarsi sul suo lavoro. In quegli anni, il suo soggiorno in Costiera Amalfitana si intensificò, trasformandosi da semplice meta estiva a luogo simbolo di rinascita artistica e personale.
Positano, con le sue case colorate che si arrampicano sui pendii, il mare cristallino e le stradine acciottolate, divenne una continua fonte di ispirazione per Eduardo. Qui scrisse due delle sue commedie più celebri: Il figlio di Pulcinella (1958) e Gli esami non finiscono mai (1973). La quiete del luogo gli permetteva di immergersi completamente nel lavoro, lontano dalle distrazioni, dedicandosi con passione alla stesura delle sue opere. Il soggiorno a Casa Passalacqua, dove fu ospite dell’ingegnere Giulio Mascolo, divenne il suo quartier generale creativo. Ogni mattina, presto, Eduardo si sedeva al tavolo di lavoro e, dopo una tazza di caffè, iniziava a scrivere, interrompendo solo per il pranzo, preparato da Gerardina, una delle cuoche più apprezzate della zona. Poi, riprendeva il lavoro fino al tramonto, quando, insieme alla moglie, si concedeva una pausa per ammirare il panorama che si apriva sul mare azzurro di Positano.
Le passeggiate lungo il mare e le serate trascorse con gli amici del paese, tra cene e chiacchierate, arricchivano la sua esperienza a Positano, creando un equilibrio perfetto tra lavoro e piacere. La sua vita lì non si limitava solo alla scrittura, ma si intrecciava con la realtà del paese. I contatti con gli abitanti di Positano, tra cui il giovane Giuseppe Fusco, che sarebbe diventato il protagonista della commedia televisiva Peppino Girella, portavano nuova linfa alla sua creatività. Fusco, infatti, aveva incontrato Eduardo e Isabella durante una delle sue stagioni a Positano, e fu proprio grazie a lui che nacque l’idea per la serie televisiva, che raccontava le storie della Napoli degli anni ’60.
Ma Positano non era solo una musa per Eduardo, era anche un luogo di profondi legami umani. Qui, il grande attore e drammaturgo trovò l’amicizia di artisti e intellettuali come Leonid Massine, che abitava nelle vicinanze, sull’isola di Li Galli. Le visite reciproche tra i De Filippo e Massine arricchivano il soggiorno estivo di Eduardo, permettendogli di vivere a contatto con altre menti creative, con scambi di idee e racconti che alimentavano la sua passione per l’arte e il teatro.
La tranquillità che Eduardo trovava a Positano non era solo geografica, ma anche interiore. La bellezza del paesaggio, la solitudine serena dell’isola di Isca e le giornate scandite dai ritmi lenti della vita in Costiera gli permettevano di ritrovare la pace necessaria per creare. In quel rifugio, lontano dalle luci della ribalta, Eduardo scriveva senza fretta, dando vita a lavori che avrebbero segnato la storia del teatro italiano. La sua presenza a Positano non fu solo un piacere personale, ma un capitolo fondamentale della sua carriera, che dimostrò come la bellezza e la quiete di un luogo possano diventare il terreno fertile per l’arte e la creatività.
Positano, con il suo mare e la sua magia, è rimasta nel cuore di Eduardo come uno dei luoghi dove ha potuto esprimere il suo genio in totale libertà. E ancora oggi, a distanza di decenni, la sua eredità vive nelle strade e nei ricordi di chi ha avuto il privilegio di condividere con lui quei momenti indimenticabili in quella piccola oasi sulla Costiera Amalfitana.