Ricostruzione Ischia. De Siano accusa Pascale di nascondere il Piano, Pascale risponde:« il PdrI non è stato ancora adottato dalla Regione, l’ex senatore non sa quello che dice»
Sul Piano della Ricostruzione di Ischia è scontro a colpi di demagogia e populismo. Si fa audience e si elemosinano i like sulla pelle della gente piegata dalle sciagure che aspetta risposte serie validi interlocutori alle proprie istanze.La contesa si gioca a Lacco Ameno partendo per Casamicciola Terme dove in tanti hanno erroneamente interpretata una convocazione di Consiglio Comunale fissata per il pomeriggio dell’antivigilia e della Vigilia di Natale sul tema PdRi, artatamente imbastita per le allodole. Il che la dice lunga sull’attenzione ed il reale approfondimento che si mette alla materia.
DOMENICO DE SIANO: «PIANO NASCOSTO AI LACCHESI »
Ad aprire le danze è il leader dell’opposizione consiliare di Lacco Ameno Domenico De Siano che nel corso del suo, ormai immancabile ,appuntamento social tuona attaccando Pascale di nascondere ai lacchesi il piano al contrario di quanto accade a Casamicciola che convoca il consiglio:«Il Piano di Ricostruzione “nascosto” ai lacchesi– tuona dal profilo di Sempre per Lacco Ameno, De Siano che poi aggiunge riferendosi al comune limitrofo ed al prossimo consiglio- Buonasera dalla casa comunale, domani, giovedì 19 dicembre, alle 15.00 andremo in consiglio comunale a non approvare le scelte dell’amministrazione Pascale e, in occasione del voto della cittadinanza onoraria al Dott. Mabilia, invece, voteremo favorevolmente per ringraziare un medico che, in solitudine, ha combattuto la battaglia di molti nella loro guerra contro i tumori– scrive l’ex azzurro- Nel frattempo, però, non possiamo che chiederci come mai il Piano della Ricostruzione sia trattato con due pesi e due misure. A Casamicciola, il comune che a Lacco Ameno completa le sue manovre, il civico consesso dovrà anche votare nel merito dell’Esame ed Illustrazione del Piano di Ricostruzione dei Comuni di Casamicciola Terme, Forio d’Ischia e Lacco Ameno interessati dal sisma del 21 agosto 2017 e dagli eventi calamitosi del 26 novembre 2022, così come proposto dalla Regione Campania. E noi a Lacco Ameno?Perché il Piano è nascosto ai cittadini di Lacco Ameno? E’ vero che noi consiglieri d minoranza veniamo trattati come di serie B anche dal Commissario Legnini, ma i cittadini di Lacco Ameno sono meno di quelli di Casamicciola? O, invece, nella torre di Lacco Ameno (oltre a discutibili eventini) si sta scrivendo qualche altra pagina nera? Vi terremo informati…».
GIACOMO PASCALE: « IL PIANO DELLA REGIONE CAMPANIA NON È STATO ANCORA APPROVATO, EX SENATORE NON SA QUELLO CHE DICE »
Sarebbe bastata un po’ di attenzione in più nella lettura dell’ordine del giorno casamicciolese per evitare lo scivolone, anche informarsi meglio. Immediata la replica del Sindaco Giacomo Pascale: « Il piano non è stato ancora adottato. Forse Domenico non ha ben recepito la convocazione di Casamicciola che farà ciò che ritiene. Noi dalla Regione siamo stati informati che il piano sarebbe stato adottato entro Natale, ma la delibera di adozione al momento non c’è!– spiega il primo cittadino Pascale- Quando sarà fatta l’adozione partiranno i 60 giorni per le osservazioni fino all’approvazione definitiva, 60 e non più 45 giorni. In questo arco temporale, appena dopo l’adozione verrà organizzato un convegno qui ad Ischia con tutti e tre i comuni dove verrà illustrato nel dettaglio il Piano. Non potremmo fare 1000 domande ma avremo contezza e parteciperemo a ciò che accade come d’altronde stiamo facendo da sempre. Vorrei poi dire all’ex senatore: quello che fa Casamicciola non lo so, evidentemente a Casamicciola forse, andrà un ingegnere ad illustrare quelle che sono le risultanze del piano prima dell’adozione, un esperto a cui, evidentemente, avranno chiesto di parlarne. Ma non ci sta nessuna cosa da approvare perché il piano non è adottato ». E su Casamicciola aggiunge: «Noi siamo il comune di Lacco Ameno, gli altri comuni propongono le loro iniziative e non ci compete entrare nelle questioni altrui! Che fa Casamicciola? E noi che possiamo saperne, il comune vorrà illustrare le proposte!- aggiunge – al momento non c’è nessuna delibera di Giunta Regionale sulla quali potersi esprimere. C’è tempo e faremo le cose per bene. Mi spiace per l’ex senatore, mi stupisco sempre di più per la sua mancanza di approfondimento su una questione così importante. Creare tensione e scompiglio in una popolazione già provata non gli fa onore.
“SI” ALLA RICOSTRUZIONE, “NO” ALLA DEPORTAZIONE
Sulla ricostruzione di Ischia, come ben sanno i nostri lettori, tra ipotesi di delocalizzazione e nuove mappature del patrimonio edilizio, i comuni hanno presentato le osservazioni al Pdri, Piano della Ricostruzione, al 30 settembre 2024, cosi come concordato all’esito dell’incontro tenutosi il 3 settembre a Napoli tra i vertici della Regione Campania ed i Sindaci isolani ed allorquando si decise, contro ogni norma, di riaprire i termine delle osservazioni ad un Piano di per se confliggente al resto dell’enciclopedia normativa vigente su Ischia ed il cui preliminare era già stato approvato dalla Giunta Regionale il 31 luglio 2024. Intanto, mentre il paese attende una norma li dove regna il caos di mappe e ordinanze, mentre si attende un atto che possa dare finalmente certezza ai cittadini, per avere un quadro finalmente compositivo su quel che afferisce soprattutto la ricostruzione post sisma e post alluvione, forse è già stato tutto deciso. Lacco Ameno lotta e preserva i suoi borghi, lo assicura Pascale. L’auspico è che anche il popolo di Casamicciola non sia deportato, dicendo addio Majo e La Rita. Purtroppo, gli inquilini del Convento hanno dato la loro sentenza: delocalizzateli! Questo inviando una serie di osservazioni che impongono le delocalizzazioni obbligatorie dei centri più antichi. Con le osservazioni al piano della ricostruzione firmato dalla Regione Campania, infatti, il Comune di Casamicciola Terme chiede e cerca di imporre la delocalizzazione
obbligatoria degli abitanti, la demolizione di tutti i borghi antichi del Majo e di La Rita colpiti dal sisma del 21 agosto 2017. Nelle osservazioni inviare dopo la riapertura dei termini richiesta alla Regione Campania nel settembre scorso ( il 31 scadrà tra l’altro l’altra emergenza legata alla frana del 26 novembre 2022) il comune guidato dal sindaco Giosi Ferrandino ha presentato all’assessore regionale all’urbanistica Bruno Discepolo osservazioni molto severe per le popolazioni locali a cui di fatto si impone la deportazione di un popolo. Il popolo di Casamicciola alta. Nella mappa prodotta per modificare quanto deciso dalla regione Campania con il Piano della Ricostruzione (Pdri) da La Rita al Majo viene chiesto di radere tutto al suolo, gli edifici fronte strada dovranno essere delocalizzati obbligatoriamente. Non c’è principio, logico, tecnico, scientifico, identitario che tenga. Non viene indicato l’assunto scientifico o la motivazione tecnica basta su presupposti inoppugnabili di rischio, non c’è il filo coerente della storia, ma solo un disegno colorato che cambia i pantoni della originaria mappa del Piano, del Pdri di Discepolo. Una nuova apartheid, una nova forma di ingegneria umana che impone di fatto la segregazione civile e politica a danno della minoranza terremotata e alluvionata del paese isolano, ad opera del governo e sulla base di pregiudizi di quartiere e sociali. Ma questa non è una sciagura di quartiere. Questa è la vita di centinaia di persone non il trastullo di un singolo che gioca sulle cartine. Si attendono, ora, le contro deduzioni di Palazzo Santa Lucia che dovrebbero giungere per poi approvare il piano definitivamente a dicembre.