Sequestrato a Caivano impianto trattamento dei rifiuti a cui si riforniscono anche le aziende di Ischia

12 dicembre 2024 | 23:59
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Sequestrato a Caivano impianto trattamento dei rifiuti a cui si riforniscono anche le aziende di Ischia

Sequestrato a Caivano impianto trattamento dei rifiuti a cui si riforniscono anche le aziende isolane che si occupano del trattamento rifiuti, ma anche i nostri comuni. L’ impianto di Caivano (Napoli) che si occupa della gestione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata (plastica, carta e cartone) è in realtà il punto di scarico di numerosi Comuni delle province di Napoli, Caserta e Salerno è stato sequestrato dai carabinieri del Comando Gruppo per la Tutela Ambientale e da quelli del Comando provinciale di Napoli in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip del tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura.Il legale rappresentante della società deve rispondere di scarico abusivo di reflui industriali e di gestione illecita di rifiuti. Secondo gli investigatori l’attività di gestione dei rifiuti provenienti dalla ‘differenziata’ da parte dell’azienda sarebbe avvenuta in difformità dell’atto autorizzativo.Il gip presso il tribunale di Napoli, come richiesto dalla Procura, ha nominato un amministratore giudiziario al quale affidare l’attività di gestione.I rifiuti sarebbero stati stoccati all’esterno dei piazzali, in assenza di adeguate coperture e così esposti al dilavamento.Le anomalie, secondo quanto si apprende, sono state riscontrate anche rispetto al trattamento delle acque reflue.Agli accertamenti hanno collaborato anche i tecnici dell’Arpac.Nel merito del Sequestrato impianto, intanto, l’ azienda, la Di Gennaro Sopa ha fatto sapere di avere “piena fiducia in magistratura” .Si è “immediatamente attivata per adempiere a tutto quanto richiesto dall’autorità giudiziaria, verso la quale ribadisce piena fiducia e totale collaborazione” la società Di Gennaro Spa che gestisce l’impianto finito oggi sotto sequestro su disposizione dal gip del tribunale di Napoli Nord nell’ambito di indagini dei carabinieri del Noe coordinate dall’ufficio inquirente coordinato dal procuratore Maria Antonietta Troncone. L’azienda, si legge ancora in un comunicato, “confida che le verifiche in corso confermeranno il proprio impegno da oltre 100 anni orientato alla legalità e alla tutela ambientale. L’azienda, da sempre leader nel settore del recupero e riciclo dei rifiuti, ha operato negli anni in piena conformità con le normative vigenti, collaborando attivamente con le istituzioni e adottando standard tecnologici e operativi all’avanguardia per garantire una gestione sostenibile delle attività”. “La sostenibilità ambientale e il rispetto delle norme sono i pilastri su cui si fonda il nostro lavoro,” viene sottolineato nel comunicato della Di Gennaro che precisa come la sua attività “rappresenti un punto di riferimento per la valorizzazione dei materiali riciclabili, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e a favorire l’economia circolare”. Nel merito dei rapporti con molti comuni isolani il 10 dicembre scorso, ad esempio, il comune di Lacco Ameno ha disposto la  liquidazione fattura ditta Di Gennaro spa per il servizio di conferimento rifiuti codici CER 20.01.08, CER 20.02.01 E CER 20.03.07 – SETTEMBRE – OTTOBRE – NOVEMBRE 2024. Il responsabile del III settore LL.PP. Enzo D’Andrea ha approvato il pagamento di un totale di € 22.922,06.Come è noto, nell’ottobre di due anni fa, il “Servizi di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti solidi ed urbani e raccolta differenziata…” è stato affidato per anni sette” nel comune di Lacco Ameno alla ditta “Super Eco s.r.l.” con sede in Cassino. Però per lo smaltimento di alcuni rifiuti ingombranti e anche biodegradabili il comune del Fungo, fa sapere che “risulta indispensabile garantire la continuità dello smaltimento dei rifiuti raccolti derivanti dalla raccolta differenziata di rifiuti presso centri autorizzati- per questo spiegano dal municipio – si è affidato l’incarico per la ricezione e smaltimento e/o recupero presso piattaforme autorizzate della frazione rifiuti biodegradabili, della frazione rifiuti ingombranti e frazione rifiuti di legno, provenienti da raccolta differenziata codici CER 20.01.08, CER 20.03.07, CER 20.02.01 e CER 20.01.38 alla ditta Di Gennaro S.p.a. con sede al Centro Direzionale Napoli, IS C2 alla Via G.Porzio”. Come spiega D’Andrea “la ditta Di Gennaro S.p.a. ha garantito il servizio di conferimento presso la propria piattaforma della frazione biodegradabile e della frazione rifiuti ingombranti, provenienti da raccolta differenziata”. Tutto riferendosi ai codici CER di cui si è detto per le mensilità di SETTEMBRE, OTTOBRE E NOVEMBRE 2024.Il comune di Lacco Ameno ha una specifica convenzione del 22.04.2021 tra la ditta Di Gennaro S.p.a. con la quale si stabilivano le nuove tariffe, relative al codice CER 20.01.08, al codice CER 20.02.01, al codice CER 20.03.07 e al codice CER 20.01.38, Il 30 settembre scorso  la ditta Di Gennaro S.p.a., ora finita nel mirino ha emesso regolare fattura per il pagamento  per un totale di € 22.922,06 relativa al conferimento presso l’impianto di rifiuti. Ovvero €20.291,00 di rifiuti codici CER 20.01.08, CER 20.02.01 e CER 20.03.07 nel mese di OTTOBRE 2024;€ 13.767,78 nel mese di NOVEMBRE 2024. Le somme versate atteso che la società ora finita nella bufera ha garantito il servizio di conferimento presso la propria piattaforma della frazione biodegradabile e della frazione rifiuti ingombranti, provenienti da raccolta differenziata lacchese.