Successo a Sorrento e polemiche a Torre Annunziata per Massimiliano Gallo
Successo a Sorrento e polemiche a Torre Annunziata per Massimiliano Gallo. Velocissimo incontro con la stampa al cinema teatro Tasso, perso da alcuni per la contemporanea partita del Napoli, poi uno straordinario successo per lo spettacolo teatrale, sala piena tanto che non siamo riusciti a trovare posto, in una Sorrento sfavillante di luci e atInsomma accoglienza strepitosa in Penisola Sorrentina, meritata per l’attore bravissimo, un’icona per la Campania. Ma spostandosi in altro comune della provincia di Napoli gli piovono addosso le polemiche dal sindaco.
Nell’ultimo episodio della serie tv “Vincenzo Malinconico – avvocato d’insuccesso” il nome della città accostato allo spaccio di droga
“E’ inaccettabile che la città di Torre Annunziata venga sempre accostata al degrado e alla camorra. Ho scritto alla produzione di Rai Fiction per stigmatizzare l’accaduto e pretendere le scuse. Torre Annunziata merita rispetto”.
Crediamo che siano polemiche infondate, Torre ha tante cose belle, ma purtroppo gli episodi di cronaca nera ci sono. Semmai più che le scuse la Rai può mettere in evidenza con altri programmi le sue bellezze.
È un momento d’oro per Massimiliano Gallo che si dimostra essere uno dei migliori attori italiani in circolazione.
Lo spettacolo al Teatro Tasso a Sorrento
Teatro Tasso Massimiliano Gallo
Anni 90
Massimiliano Gallo
Anni 90’…Noi che volevamo la favola!
“ANNI 90’… NOI CHE VOLEVAMO LA FAVOLA!”
Eravamo rimasti alla caduta del muro di Berlino. Così era finito il mio spettacolo sugli anni 80: “Stasera, Punto e a Capo!” Quello in cui ho raccontato la mia adolescenza a metà tra purezza e infinito incanto. Le immagini delle caduta del Muro di Berlino, i berlinesi armati di piccone, le folle che attraversano il Checkpoint Charlie, gli abbracci tra sconosciuti, i balli in cima a quello che fino a poche ore prima era il simbolo della divisione del mondo in due fazioni. Riguardando a quell’epoca, sembra che col muro sia caduta la prima casella di un domino di eventi positivi che negli anni successivi ha sconvolto gli equilibri del mondo. Insomma, sembrava tutto bellissimo ma forse niente é veramente cambiato! Erano gli anni di “Certe Notti” di Ligabue, dell’ “Ombelico del mondo” di Jovanotti. Di Fiorello e del suo “Karaoke”, di “Non è la rai”, di “Bim, bum, bam” e di “Bay Watch”, di “Blob” e “Art Attack”, di “La vita è bella”, “Forrest Gump” e “Mamma, ho perso l’aereo”, de la pillola rossa o la pillola blu di “Matrix”. Erano gli anni in cui si giocava a “Super Mario” e “Pac-Man”, in cui si parlava di un mondo da connettere. Erano gli anni del Viagra, come ha detto Douglas Coupland, lo scrittore che ha coniato il termine Generazione X: “La storia era finita, e la sensazione era ottima”. Quello degli anni Novanta è stato apparentemente un decennio perfetto, ma in realtà sono molte le cose che preferiamo non ricordare sui nostri profili social, ma d’altronde fa piacere ricordare solo le cose belle. Quello di cui la nostalgia non tiene conto è, per esempio, la guerra: dal massacro di Srebrenica al genocidio in Ruanda. La stessa sorte è toccata alla svalutazione della Lira e alla progressiva perdita di potere d’acquisto da parte degli italiani successive a Mani Pulite, ed è proprio nel gennaio 1994 che con un videomessaggio di 9 minuti Silvio Berlusconi ha fatto il suo ingresso in politica, non uscendone per i vent’anni successivi. È sempre in questo periodo che si è iniziata ad affermare in Italia la Lega Nord di Bossi che è arrivata al Governo. Ed allora divertiamoci a raccontarli questi anni 90’, ridendo sulle nostre disgrazie, su quello che siamo stati e su quanto ci eravamo promessi. Che la festa continui…
MASSIMILIANO GALLO
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