Vico Equense – L’Enologo Antonino De Gennaro Aquino vince il premio “Enologo emergente”

20 dicembre 2024 | 09:41
Share0
Vico Equense – L’Enologo Antonino De Gennaro Aquino vince il premio “Enologo emergente”

A conclusione dell’evento dedicato ai vini del Sud Italia “Beviamoci Sud“, svoltosi a Roma dal 7 al 9 dicembre, l’Enologo Antonino De Gennaro Aquino ha vinto il premio specialeEnologo emergente“.

Classe 1985 e originario della frazione collinare di Arola di Vico Equense, svolge attività di consulenza ad aziende vitivinicole in Campania, Toscana, Emilia Romagna e Lazio.
In Campania in particolare segue diverse aziende in provincia di Caserta e dal 2023 le Cantine Stinca a Piano di Sorrento, oltre a sviluppare un suo personale progetto viticolo sulle colline vicane. Sono stati anche i vini prodotti in Penisola Sorrentina a contribuire in modo decisivo all’assegnazione di questo premio che arriva a conclusione dei suoi primi 15 anni di carriera, anni in cui ha fatto tantissima “gavetta” dopo una laurea in Biotecnologie e una laurea in Enologia conseguita a Bordeaux.

La Penisola Sorrentina ha un potenziale enologico enorme e ancora inespresso, la sua vocazione alla viticoltura era nota già agli antichi romani che consideravano queste zone un vero e proprio cru al pari del Falerno e del Cecubo. Sono talmente convinto di questo che mi sto impegnando personalmente per valorizzare al meglio questo potenziale e far recuperare rapidamente alla Penisola Sorrentina il gap che ha con i vini della Costa d’Amalfi, sia in termini qualitativi che d’immagine” afferma l’Enologo.

Mi piacerebbe dare un contributo decisivo al contrasto all’abbandono dei terreni nelle zone rurali e collinari, terreni che storicamente erano vitati. La viticoltura ha in questo senso anche un impatto positivo di tutela del paesaggio, non solo da un punto di vista prettamente estetico ma anche strutturale perché evita l’erosione e l’abbandono dei terrazzamenti. Lo sviluppo della viticoltura in Penisola Sorrentina potrebbe essere anche una buona opportunità in chiave enoturistica” conclude l’Enologo.