Barano d’Ischia. Il Vescovo nella prima messa al Vatoliere dopo lo “scandalo”: Stop al circo mediatico,confidiamo nel Signore
E stato come annunciato monsignor Carlo Villano a celebrare messa in questa gelida domenica di gennaio al Vatoliere. La prima senza don Antonio Scala e non solo per l’assenza fisica, ma per un distacco dal percorso di fede il cui sensazionalismo ha fatto il paio con l’insolita folla che ieri ha gremito la Chiesa di Sant’Alfonso al Vatoliere. Capita che una storiella pruriginosa chiami all’altare più che un salmo.Una domenica senza dubbio diversa dalle altre, dunque, in cui la partecipazione a celebrare la Santa messa nella chiesa parrocchiale della comunità testaccese fa il paio con il sensazionalismo del parroco autosospesosi per amore di una donna.Per il Vescovo però sin dall’inizio non ha avuto tentennamenti ed ha cercato di tenere saldi i principi della sua Diocesi, svoltando, con serenità, razionalità, concretezza, buon senso e fede anche nel discutere di un parroco che ha deciso di essere solo un uomo per amore di una donna : «Il caso riguarda famiglie e bisogna stare accanto a tutte le persone ferite. C’è soltanto da vivere questo momento di rispetto per le persone coinvolte, da parte di tutti. Un momento di ascolto e di accompagnamento in questo percorso ». Un percorso di trasformazione, ma anche di crescita per tutti, partendo dalla comunità isolana ed oltre, i cui segnali chiari si sono avuti già quando il Vescovo Carlo ha voluto celebrare personalmente dal pulpito del “peccato” il 12 gennaio. Una data che resterà segnata sul calendario, diviso tra sacro e profano, come la fine di una storia e l’inizio di un nuovo cammino sono stati chiari sin da subito ed hanno trovato concretezza nei fatti e nelle parole proferite da Villano ieri. La Diocesi di Ischia, su tutti il vescovo mons. Carlo Villano, vogliono mettersi alle spalle in fretta la questione che ha fatto parlare dell’isola e dibattere gli isolani, dopo aver appreso della relazione sentimentale intrapresa dal 58enne (ormai ex) sacerdote Antonio Scala con una 41enne – sposata e madre di due figli – assidua frequentatrice della Parrocchia di Maria SS. Della Natività in località Schiappone, una delle Chiese dove il fu don Antonio svolgeva il suo esercizio sacerdotale.La Chiesa, nel Comune collinare, lo spiega nella sua sentita introduzione il capo del gregge ischitano: è colpita, disorientata, ma consapevole e non arresta il suo cammino, la pausa di riflessione che si è concessa di qui è un tempo abbastanza congruo per accettare scelte che al momento appaiono definitive ed indurre scelte che debbono essere definitive e non solo apparirle. L’addio di don Antonio sembra un per sempre, la scelta di Villano è chiaro le parrocchie di Barano hanno già un nuovo pastore.La vicenda ha avuto impatto ad ogni livello, il Vescovo ha voluto prima e senza indugio colmare il vuoto lasciato dal parroco che ha deciso di cambiare vita, anche per dare un segnale chiaro alla comunità di Barano d’Ischia. E così nella tarda serata di sabato per il tramite dell’Ufficio Comunicazioni diocesano ha reso noto che «accogliendo le dimissioni di don Antonio Scala, il Vescovo Carlo ha provveduto a nominare don Carlo Busiello amministratore parrocchiale delle Parrocchie di Natività di Maria SS., S. Giorgio Martire, S. Sebastiano Martire in Barano d’Ischia. Il Vescovo, ringraziando don Antonio per il servizio svolto in questi anni e don Carlo per la disponibilità offerta, assicura la sua preghiera per le comunità parrocchiali».Busiello era già vicario parrocchiale del sacerdote dimesso per la parrocchia di San Giorgio Martire.Il segnale forte, tangibile, della presenza è arrivato anche nel pomeriggio di ieri quando la messa domenicale delle 18 presso la Chiesa di Sant’Alfonso al Vatoliere (più gremita del solito ed arricchita da chi si è mosso per quella sorta di più o meno giustificata curiosità) è stata celebrata proprio da mons. Carlo Villano che ha chiesto, come ci si aspettava che fosse “al circo mediatico di applicare la logica del buon senso”, chiedendo in particolare alle telecamere di non essere presenti nel luogo di culto durante la funzione religiosa. Per il resto sono state confermate le indiscrezioni della vigilia, il vescovo non ha dedicato l’omelia facendo riferimenti all’episodio che ha fatto assurgere il paese hai onori delle cronache nazionale e del gossip. La Curia aveva già fatto trapelare i suoi intenti. Gli unici accenni proprio all’inizio della Messa quando Carlo Villano si è così è espresso: «Celebriamo oggi il battesimo di Gesù, ed è un’occasione per ciascuno di noi di ricordare il proprio battesimo. Al Signore chiediamo di poter sempre vivere nella Fede che ci è stata donata quel giorno. Sono senza dubbio giorni particolari, questa è una celebrazione che certamente assume un significato particolare, dobbiamo confidare tutti nel Signore che accompagna e guida i nostri passi. Invochiamo una volta di più la sua misericordia e chiediamo perdono per i nostri peccati». Insomma, don Antonio Scala è il passato, il suo amore è il trionfo dei sentimenti carnali per la gran parte dell’opinione pubblica che sovrasta il moralismo del dogma intransigente, e al termine della Messa in tanti sembravano già avere archiviato la questione che non è certo una novità da queste parti. I sorrisi e gli scambi di saluti tra il vescovo ed i fedeli sono la prima iconica istantanea del sereno che torna dopo la tempesta (mediatica).