Blue Monday, lunedì 20 gennaio: Perché si dice sia il giorno più deprimente e cosa c’è di vero
Blue Monday, lunedì 20 gennaio: Perché si dice sia il giorno più deprimente e cosa c’è di vero
Il calendario segna il 20 gennaio 2025, e con esso il ritorno del famigerato “Blue Monday“, il terzo lunedì di gennaio, tradizionalmente etichettato come il “giorno più deprimente dell’anno“. L’origine di questa ricorrenza risale a circa vent’anni fa, quando lo psicologo Cliff Arnall, su commissione del canale televisivo Sky Travel, elaborò una formula che individuava proprio in questo giorno il picco annuale di tristezza e malinconia. L’intento, nemmeno troppo velato, era quello di incentivare le prenotazioni di viaggi come antidoto alla “depressione” invernale. Un’operazione di marketing, a detta di molti, che non ha impedito la chiusura dello stesso canale televisivo, come ironicamente ricorda Forbes.
Ma quanto c’è di scientifico in questa teoria? La risposta è lapidaria: nulla. Nonostante la risonanza mediatica, il Blue Monday non poggia su alcuna base scientifica solida. Si tratta piuttosto di una costruzione sociale che sfrutta alcuni fattori psicologici e ambientali tipici del periodo post-natalizio.
Le ragioni di un mito: tra fattori psicologici e tradizioni culturali
L’equazione di Arnall, per quanto priva di validità scientifica, tocca alcuni punti sensibili. Il ritorno alla routine lavorativa dopo le festività, la lontananza delle prossime vacanze, il clima rigido di gennaio e la generale tendenza alla riflessione e ai bilanci di inizio anno contribuiscono a creare un terreno fertile per un umore più malinconico. A questo si aggiunge la scelta del lunedì, giorno tradizionalmente associato alla ripresa delle attività e al ritorno alla quotidianità.
Un altro elemento interessante è l’associazione del blu alla tristezza. Sebbene il blu sia spesso considerato un colore calmante, in ambito anglosassone l’espressione “feeling blue” è sinonimo di tristezza. Questa connessione, rafforzata anche da rappresentazioni mediatiche come il personaggio di Tristezza nel film “Inside Out“, affonda le radici in antiche credenze e tradizioni culturali. Studi interculturali dimostrano come l’associazione tra colori ed emozioni vari a seconda del contesto geografico e culturale: se negli Stati Uniti il blu evoca malinconia, in India è invece legato alla felicità e al successo.
Oltre il Blue Monday: affrontare il disagio con consapevolezza
Al di là delle etichette e delle formule, è importante riconoscere che i momenti di tristezza e malinconia fanno parte dell’esperienza umana. Invece di focalizzarsi su un singolo giorno “nero”, è più utile concentrarsi sul proprio benessere psicologico e adottare strategie per affrontare eventuali momenti di difficoltà. Che si tratti di pianificare un viaggio, dedicarsi a un hobby, trascorrere del tempo con i propri cari o cercare un supporto professionale, l’importante è prendersi cura di sé stessi, indipendentemente dal calendario.