Bonus, veleni e scioperi in Autorità portuale a Napoli. Botta e risposta tra Adsp e sindacati
9 gennaio 2025 | 19:38
«Di fronte alle dichiarazioni provocatorie e irrispettose da parte dei vertici dell’Autorità di Sistema, a tutela dei lavoratori portuali e dei loro diritti non vediamo altra possibilità che proseguire anche nei prossimi giorni lo sciopero indetto per oggi».
Lo dice il segretario generale della Fit Cisl Campania, Antonio Meledandri, evidenziando come lo sciopero abbia registrato un’adesione importante da parte dei lavoratori dell’Autorità di sistema portuale di Napoli e Salerno che hanno deciso per un ponte lungo ed una astensione prolunga dal lavoro.
Dal canto suo l’autorità portuale ha fatto sapere che « l’Autorità respinge con forza le accuse infondate ed inopportune che stando alle affermazioni della triplice attengono “a violazioni reiterate della contrattazione nazionale e decentrata di settore, nonché ad una preoccupante e distorta interpretazione” della legge istitutiva dei porti, la L. 84/94 posta in essere a danno dei lavoratori e delle lavoratrici della stessa ».
Nel merito l’Autorità del presidente Andrea Annunziata precisa che « la “sistematica disapplicazione” delle condizioni contrattuali cui le tre sigle si riferiscono nei fatti riguarda la verifica puntuale posta in essere dagli uffici competenti di questa amministrazione di istituti contrattuali cui il personale dipendente non aveva diritto. Benefici economici assegnati in precedenza sulla base di interpretazioni fuorvianti ed arbitrarie che di fatto gravano sul bilancio dell’Ente e quindi sulla fiscalità generale- ed ancora continua-
Appare comprensibile la irritazione delle tre organizzazioni sindacali costrette a comunicare ai lavoratori ed alle lavoratrici dell’AdSP di Napoli e Salerno la perdita di benefici acquisiti nel tempo o la restituzione di somme percepite in passato, cui non avevano diritto, ma è evidente che tale responsabilità non può ricadere su questa Amministrazione che è tenuta per legge ad operare nell’unico ed esclusivo interesse della cosa pubblica.
Pertanto essendo queste le motivazioni poste a base della dichiarazione di sciopero previsto per il giorno 9 gennaio si ribadisce che Questa amministrazione non può derogare alle verifiche e controlli applicativi delle norme di legge e contrattuali poste a tutela del pubblico interesse e che i provvedimenti assunti nulla hanno a che vedere con la violazione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici di questa Autorità portuale che in quanto dipendenti di Ente pubblico non economico si vedranno applicare, alla stregua di quanto si applica a tutti gli altri lavoratori interessati, lo stesso trattamento economico previsto dalle disposizioni vigenti.
Questi vertici fino ad oggi hanno sempre applicato la legge nell’interesse dello Stato e delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ente ».
I sindacati accusano il colpo e provano a forzare la mano:«Mettere in discussione il contratto nazionale dei porti, rinnovato il 18 novembre scorso non solo dai sindacati, ma anche da Assoporti – sottolineano Meledandri e il coordinatore regionale Porti della Fit Cisl, Gennaro Imperato – è impensabile ed è una mancanza di rispetto nei confronti di chi lo ha sottoscritto e dei lavoratori, che continueremo a tutelare e che sono il vero motore per un porto che vuole continuare a essere competitivo. Rivolgo inoltre un appello ad Assoporti, affinché prenda posizione e torni a esercitare il proprio ruolo, evitando che qualcuno pensi di potersi autogestire e venire meno agli accordi contrattuali».
In concomitanza con le ulteriori giornate di sciopero, le sigle sindacali hanno organizzato per domani e lunedì mattina dei presidi in piazzale Pisacane a Napoli, davanti alla sede dell’Autorità di Sistema.