Castellammare, presunti abusi edilizi sul Faito: al via oggi il processo
Castellammare, presunti abusi edilizi sul Faito: al via oggi il processo
Si apre oggi il processo che vede contrapposti il WWF e Don Catello Malafronte, parroco della chiesa di Sant’Antonio a Castellammare e rettore del santuario di San Michele al Faito. Al centro della contesa, presunti abusi edilizi realizzati durante il periodo del Covid presso il santuario.
L’udienza, presieduta dal giudice Procolo Ascolese, fa seguito alla denuncia presentata dagli ambientalisti nel 2021, a seguito di un sopralluogo che avrebbe evidenziato la creazione di una nuova strada alle spalle del santuario e lo scarico di materiale di risulta sul versante di Pimonte.
La vicenda affonda le radici in una pregressa disputa tra il WWF e il sacerdote, iniziata nel 2019 con la contestazione, da parte dell’associazione, della richiesta di abbattimento di un pino nero, definito “esemplare unico e degno di tutela”. Da lì, la tensione è cresciuta fino alla denuncia che ha innescato l’iter giudiziario.
Secondo il WWF, Don Malafronte, in qualità di rappresentante legale dell’ente religioso e committente dei lavori di riqualificazione del santuario, sarebbe responsabile di interventi edili eseguiti senza le necessarie autorizzazioni, come accertato dai carabinieri forestali di Castellammare di Stabia.
Claudio D’Esposito, presidente del WWF Terre del Tirreno, esprime amarezza per il coinvolgimento di un uomo di chiesa in questa vicenda, richiamando l’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco sull’importanza della tutela ambientale. D’Esposito sottolinea l’assurdità di tali interventi in un’area di pregio naturalistico come il Faito, parte del Parco Regionale dei Monti Lattari, sito di interesse comunitario e zona sottoposta a vincoli paesaggistici e idrogeologici.