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Cronaca
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Castellammare, prof arrestata, trovato materiale pornografico nella sua abitazione: domani l’udienza

15 gennaio 2025 | 11:49
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Castellammare, prof arrestata, trovato materiale pornografico nella sua abitazione: domani l’udienza

Castellammare, prof arrestata, trovato materiale pornografico nella sua abitazione: domani l’udienza

Domani, giovedì 16 gennaio, si terrà l’interrogatorio di garanzia di Veronica Sposito, la docente di sostegno arrestata ieri e trasferita nel carcere di Benevento. La donna è accusata di violenza sessuale e induzione alla prostituzione minorile ai danni di sette studenti di età inferiore ai 14 anni, in un istituto scolastico di Castellammare di Stabia. Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, hanno portato all’arresto della Sposito e al sequestro di materiale pornografico rinvenuto nella sua abitazione durante una perquisizione.

La vicenda aveva già suscitato clamore lo scorso novembre, quando la docente era stata aggredita da un gruppo di genitori e parenti degli alunni, che avevano anche puntato il dito contro la dirigenza scolastica. Al centro delle accuse, una stanza della scuola soprannominata “la saletta”, luogo in cui sarebbero avvenuti gli incontri tra la professoressa e gli studenti.

Le indagini hanno rivelato che, dopo la chiusura della “saletta”, i contatti tra la Sposito e i ragazzi sarebbero proseguiti su una chat di Instagram con lo stesso nome. Gli inquirenti contestano inoltre alla docente maltrattamenti psicologici e morali nei confronti dei sette minori, che sarebbero stati oggetto di ricatti, minacce di bocciatura e persino di morte, soprattutto dopo che alcuni di loro avevano rivelato ad altri insegnanti la visione di materiale pornografico.

Secondo quanto emerso da una denuncia, la vicenda sarebbe venuta alla luce in seguito alla sospensione di due studenti, sorpresi a fumare una sigaretta elettronica in bagno. Uno dei due, rientrando in classe, avrebbe rivelato a un insegnante le presunte condotte della Sposito. Sebbene inizialmente l’insegnante non avesse dato credito alle parole del ragazzo, l’episodio ha innescato una serie di confessioni da parte di altre presunte vittime, che hanno informato i propri genitori.