La confessione dell'alunno |
Cronaca
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Castellammare, professoressa arrestata per abusi su minori: la confessione choc di un alunno

15 gennaio 2025 | 11:09
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Castellammare, professoressa arrestata per abusi su minori: la confessione choc di un alunno

Castellammare, professoressa arrestata per abusi su minori: la confessione choc di un alunno

Un incubo durato un anno, fatto di presunte violenze sessuali, corruzione e manipolazioni psicologiche, sarebbe stato perpetrato da una professoressa di sostegno ai danni di sette studenti della scuola media “Salvati” di Scanzano. La vicenda è venuta alla luce in seguito alla denuncia di alcuni alunni, sfociata nell’arresto della docente.

Uno degli studenti, come riporta Leandro del Gaudio de “Il Mattino”, con voce finalmente libera, ha espresso la speranza che la professoressa«vada in carcere», affinché non possa più «continuare a fare queste cose». Parole che pesano come macigni e che testimoniano il profondo trauma subito dai ragazzi. Le deposizioni dei sette alunni, ritenute coerenti e corroborate da riscontri oggettivi – chat recuperate dai cellulari e foto rinvenute nell’abitazione della docente – delineano un quadro inquietante.

Secondo le accuse formulate dal GIP Luisa Crasta, a seguito delle indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, si configurano reati di violenza sessuale – con un episodio in cui un dodicenne sarebbe stato costretto a subire un atto sessuale – e di corruzione di minorenni, attraverso la quale la professoressa avrebbe esercitato pressioni sul gruppo di studenti, minacciando ritorsioni scolastiche, come la bocciatura, in caso di mancata acquiescenza alle sue richieste.

La miccia che ha innescato la denuncia è stato un episodio apparentemente banale: la segnalazione da parte della docente di due alunni che fumavano sigarette elettroniche in bagno. La conseguente sospensione dei ragazzi ha fatto traboccare il vaso, spingendoli a confidarsi con i genitori e a rivelare l’esistenza di una «saletta», un luogo dove la professoressa avrebbe attuato le sue presunte condotte illecite, creando persino un gruppo social dedicato.

L’ordinanza del giudice descrive la professoressa come una figura che, «approfittando del proprio ruolo e della inevitabile soggezione di studenti di 12 e 13 anni ha accuratamente selezionato un gruppetto di giovani di suo gradimento e ne ha fatto un gruppo compatto, creando una situazione all’insegna della malsana complicità».

Il Procuratore Fragliasso ha inoltre sollevato un’ulteriore questione che getta ombre sull’operato dell’istituto scolastico: la professoressa, pur essendo formalmente assegnata al sostegno di un singolo alunno, si riuniva frequentemente con altri sei, offrendo loro una sorta di «ripetizioni» informali. Un aspetto che dovrà essere chiarito e che potrebbe sollevare interrogativi sulla gestione delle attività di supporto agli studenti.

La difesa della docente, affidata all’avvocato penalista Francesco Cappiello, punta sulla tesi della calunnia e di un complotto ordito ai suoi danni. La donna, durante i colloqui con i colleghi, si sarebbe dichiarata vittima di una messinscena, annunciando l’intenzione di denunciare l’accaduto alle autorità.

Tuttavia, il quadro accusatorio dipinto dal giudice Crasta descrive una realtà ben diversa: un’escalation di pressioni morbose, approcci inopportuni, avances e dialoghi sconvenienti. La professoressa avrebbe rivolto ai giovanissimi domande intime, come «A che età hai dato il primo bacio?», per poi spingersi oltre con riferimenti sempre più espliciti, condividendo foto, anche della sua vita privata, nella chat di gruppo con i ragazzi e parlando di «zozzerie».

Un susseguirsi di maltrattamenti psicologici che hanno infine spinto uno degli studenti a denunciare l’accaduto, innescando l’indagine che ha portato all’arresto della docente, descritta dal giudice come «una donna schiava dei propri impulsi sessuali, per soddisfare i quali è disposta a tutto».