De Luca dichiarazioni di fiducia contro il ricorso, ma ci si prepara al dopo. Cosa faranno Peppe Tito, Gennaro Cinque e Anna Rita Patriarca con Mario d’Apuzzo
Si decide ad aprile quindi un punto a favore del Governo Meloni , infatti ora o la va o la spacca, la decisione brucia la possibilità del Governatore di dimettersi e di andare al voto prima della sentenza. Ma la guerra più che con la Meloni, che “userebbe” questa sentenza contro Zaia e la Lega, visto che neanche lui potrebbe ricandidarsi, è contro il PD, anche se proprio ieri ci sono state prove di dialogo fra il figlio di De Luca ed esponenti di rilievo del Partito Democratico in Parlamento a Roma. Un’ora circa è durata la riunione. Un soliloquio per la precisione. Nonostante la nota diffusa da Palazzo Santa Lucia sia a nome di tutta la maggioranza, compreso il Pd (si parla di un «clima di serenità e solidarietà»). Ma le coalizioni, soprattutto a sinistra, «sai sono come il vento», cantava Modugno: oggi ci sono, domani chissà. Vincenzo De Luca in fase zen. Livello motivatore. I capigruppo delle forze della coalizione restano in rigoroso silenzio, evitano qualsiasi argomento vagamente politico. Al massimo chiedono dove sarà la prossima rotonda da inaugurare o l’ennesimo taglio del nastro a cui presenziare. Dando uno sguardo sul territorio bisogna capire che succede in particolare in Penisola Sorrentina e Monti Lattari, riteniamo fuori gioco la Costiera amalfitana che pure seguiamo. Il consigliere regionale uscente ex sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque sarà sicuramente della partita, ma dal centro destra aveva puntato ora su De Luca, cosa farà, tornerà all’ovile, da dove ufficialmente non è mai uscito, e punterà su Martusciello, se verrà candidato lui e non Edmondo Cirielli? Da questo punto di vista Peppe Tito sembra tranquillo, l’ex sindaco di Meta fermo sulle sue posizioni potrebbe fare il salto dalla Città Metropolitana di Napoli alla Regione Campania, sempre in ambito di centro sinistra, intanto fa opere di finanziamento sul territorio cerando di compattare tutta la penisola sorrentina con lui ma non è facile anche se al momento da Sorrento non sembrano esserci voci di candidature, e non ci sarà neanche quella dell’ex sindaco di Sant’Agnello Piergiorgio Sagristani, c’è anche Rosario Lotito M5S con la candidatura di Costa potrebbe avere delle Chance. Anna Rita Patriarca ex sindaco di Gragnano continua la sua attività con molti interventi in Parlamento e fa crescere la macchina del consenso non solo sui Monti Lattari e l’area di Castellammare di Stabia e dintorni, con una divisione nel centro sinistra la vittoria del centro destra potrebbe favorire il suo uomo ,forse l’ex candidato sindaco del centro destra nella città delle acque Mario d’Apuzzo
La battaglia contro il governo
«Al 99 per cento il ricorso lo vinciamo». Cerca di profondere ottimismo il governatore. Al suo fianco i fedelissimi salernitani Fulvio Bonavitacola e Nello Mastursi. Di Regionali ed eventuali vittorie non parla mai e neanche attacca il Pd. Non che abbia cambiato idea sulle «anime morte» del Pd, ma non è il momento. Ora c’è il governo da battere. E difatti in mattinata è stato scelto il collegio di «difensori»: Giandomenico Falcon (emerito di diritto pubblico all’Università di Padova, decano degli avvocati costituzionalisti); il regionalista Marcello Cecchetti e l’amministrativista Aristide Police.
«Siamo nel pieno della legalità, a fronte dell’unica vera anomalia che è quella del governo nazionale, che ha violato il principio costituzionale della “legge uguale per tutti”», dice riprendendo i temi della conferenza stampa. Ripetendo quell’«andiamo avanti» che suona come un esercizio di training autogeno. Tanto che qualcuno quasi non lo riconosce: «Dobbiamo tenere unita la coalizione regionale. Manteniamo la calma. Non ci facciamo trascinare dalle polemiche». Detto dal re della stilettata, dello sberleffo, del cazzotto in pieno viso.
«Fermare De Luca significa danneggiare i campani»
I tempi. Fondamentali in questa vicenda visto che le Regionali si dovrebbero tenere in autunno. Per De Luca «tra maggio e giugno» la Corte costituzionale deciderà se la norma campana che apre al terzo mandato è legittima oppure no. Ripete che «Zaia ha ragione, ha il consenso. I signori di Roma non si rendono conto che non si tratta di De Luca, ma fermare questo lavoro immane significa danneggiare i campani».
Le preoccupazioni dei consiglieri
Tutti ascoltano, nessuno prende la parola. «Finché c’è De Luca siamo con lui, ma se domani il candidato non è lui, noi rimaniamo nel centrosinistra. Quello allargato ai 5Stelle». È questa la sintesi di uno dei presenti.
Ma la vicenda terzo mandato anima il dibattito anche interno e intorno al Pd. Anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, si schiera con De Luca e Zaia. La pattuglia trasversale degli amministratori, da Nord a Sud, si rimpingua.
Non solo. In un’ottica «correntizia» è sintomatico che il presidente campano sarà presente, con il figlio Piero, alla due giorni riformista di Orvieto.
Occhi puntati su Paolo Gentiloni, che è nel toto-federatore del centrosinistra. Il profilo di Gentiloni, racconta l’Agi, potrebbe cavare le castagne dal fuoco alla segretaria, facendo da ponte fra Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Un ragionamento fondato sul fatto che l’ex commissario europeo è stato braccio destro di Renzi prima, per poi succedergli a Palazzo Chigi. Ma volendo fare fantapolitica nel calderone potrebbe finirci anche De Luca. A buttarlo nella mischia, qualche mese fa, fu proprio Matteo Renzi. All’indomani dell’approvazione della norma campana, il leader di Iv disse subito: «Sosterremo Enzo per il terzo mandato». Ma soprattutto: «Io vedo in De Luca uno straordinario alfiere del riformismo anche a livello nazionale. Per tenere alta la bandiera del riformismo serve uno che capisce di politica e De Luca ne capisce». Tanto per mettere altra carne a cuocere. Come se ce ne fosse davvero bisogno.