De Luca inaugura la stazione della Circumvesuviana a Sant’Agnello, ma l’ascensore non funziona
In un evento che avrebbe dovuto rappresentare un traguardo di modernità e inclusività, emerge un dettaglio che lascia spazio a polemiche e riflessioni. Durante l’inaugurazione della nuova stazione della Circumvesuviana a Sant’Agnello, sulla linea Sorrento-Napoli, presieduta dal Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, un problema tecnico ha rovinato la festa: l’ascensore destinato a facilitare l’accesso per persone con disabilità non era funzionante.
La segnalazione ci è giunta da un genitore di un ragazzo diversamente abile, che ha sottolineato l’amarezza di trovarsi in una situazione paradossale. Mentre le autorità celebravano la nuova infrastruttura, il giovane è stato impossibilitato a utilizzarla pienamente, a causa del mancato funzionamento dell’ascensore, una componente fondamentale per garantire accessibilità a tutti.
Il sindaco di Sant’Agnello, Antonino Coppola, pur non essendo direttamente responsabile dei lavori, ha promesso di intervenire. “Contatterò i tecnici dell’EAV per chiedere spiegazioni e trovare una soluzione rapida,” ha dichiarato il primo cittadino. Il suo obiettivo è assicurare che l’ascensore venga ripristinato e che rimanga sempre operativo, così da permettere anche alle persone con difficoltà motorie e agli anziani di utilizzare la stazione senza ostacoli.
La vicenda solleva interrogativi su come le opere pubbliche vengano progettate e gestite, soprattutto quando si tratta di garantire l’accessibilità. Se è vero che l’inaugurazione rappresenta un passo avanti per la mobilità locale, l’incidente mette in luce l’importanza di non trascurare i dettagli che fanno la differenza per chi vive con difficoltà quotidiane.
Mentre si attendono aggiornamenti e una soluzione definitiva, questo episodio ci ricorda quanto sia essenziale che i principi di inclusività non rimangano solo uno slogan, ma trovino concreta applicazione in ogni nuovo progetto pubblico.
Una vicenda strana che merita chiarimenti, ovviamente noi diamo voce, quanto più possibile, ai più deboli, speriamo che si tratti solo di un’anomalia temporanea.