Espropri per il “Sottopasso” di via Cosenza a Castellammare, il tribunale da ragione all’Ascom

30 gennaio 2025 | 16:20
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Espropri per il “Sottopasso” di via Cosenza a Castellammare, il tribunale da ragione all’Ascom

A Castellammare si ritorna a parlare del sottopasso di via Cosenza. Nei giorni scorsi la maggioranza di governo ha predisposto un documento contrario alla realizzazione del sottopasso da approvare nel prossimo consiglio comunale previsto per il 3 di febbraio. In queste ore invece arriva la notizia che il Tar ha accolto il ricorso presentato dall’Ascom (Associazione Commercianti Stabiesi) contro il Consorzio Ferroviario San Giorgio Volla Due, impresa demandata alla predisposizione della documentazione riguardante la contestatissima opera. In particolare l’iter riguardante la definizione di pubblica utilità dell’opera, avviato per la realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria Torre Annunziata – Castellammare di Stabia e la costruzione di un sottopasso in via Cosenza, con opere compensative connesse. La contestazione era afferente proprio a quest’ultimo aspetto per il quale il Consorzio Ferroviario San Giorgio Volla Due aveva negato la visione di una serie di documenti che l’Ascom aveva richiesto. In particolare, il 3 gennaio 2024 sull’albo pretorio del Comune di Castellammare di Stabia, il Consorzio aveva comunicato l’avvio del procedimento relativamente agli espropri, assegnando agli interessati un termine di trenta giorni per presentare eventuali osservazioni. I commercianti, evidenziando l’iniziale impossibilità di accedere alla pagina web indicata dal Consorzio per consultare la documentazione, hanno richiesto di prendere visione degli atti relativi al procedimento, tra cui i progetti approvati, i verbali delle conferenze di servizi, i contratti e le autorizzazioni necessarie per l’esecuzione dell’opera. Il Consorzio ha, quindi, fornito l’indirizzo di una pagina web visibile. Ma risultavano assenti ancora alcuni documenti. Stessa sorte per una nuova richiesta che rimane comunque senza alcuna riscontro. E così l’Ascom decide di fare ricorso. Così si giunge all’udienza del 9 gennaio scorso quando i giudici del Tar accolgono il ricorso dell’Ascom e dell’imprenditore Somma, deliberando che data la pubblica utilità anche i privati sono obbligati a fornire trasparenza in tutti gli atti del procedimento. Ora il Consorzio dovrà consegnare i documenti richiesti all’Ascom entro trenta giorni.