Giorno della Memoria: Consegna del Prefetto di Salerno delle “Medaglie d’onore”. Cerimonia a Campagna e Salerno.
Oggi lunedì 27 gennaio 2025, in occasione dell’80° anniversario della del “Giorno della Memoria”, il Prefetto di Salerno, Francesco Esposito, consegna le “Medaglie d’onore” conferite dal Presidente della Repubblica.
Le celebrazioni si svolgono presso il Chiostro del Palazzo Municipale di Campagna, un luogo simbolo, poiché é stata la sede di un campo di internamento per oppositori del regime ed ebrei dal giugno 1940 fino all’8 settembre 1943.
All’interno della Cripta della Cattedrale “Santa Maria della Pace” é stata organizzata una cerimonia di consegna di dieci “Medaglie d’onore”, conferite dal Presidente della Repubblica ai familiari dei cittadini della provincia salernitana, deportati, internati e morti nei lager nazisti.
Le celebrazioni prevedono una cerimonia anche presso il “Salone dei Marmi” del Comune di Salerno, per ricordare gli altri 23 cittadini, ai quali il Presidente della Repubblica ha concesso la “medaglia d’onore”, come anche alla memoria del Signor Giuseppe Ferro originario di Sassano.
La storia del Museo regionale della Memoria e della Pace “Giovanni Palatucci” non ancora ampiamente nota a tutti: è l’unico museo della memoria in Campania, ed è stato istituito solo nel 2008 per raccontare la triste vicenda che la cittadina salernitana ha vissuto durante la Seconda Guerra Mondiale.
In seguito alle leggi razziali, si decise di istituire due centri di internamento per prigionieri politici ed ebrei, nei due ex conventi, quello Francescano di Concezione e quello Domenicano di San Bartolomeo, oggi sede del Museo, data la situazione orografica del centro storico di Campagna, circondato dai monti e con un’unica via d’accesso.
In questo contesto ambientale e storico si è svolta “la storia diversa” di Campagna, caratterizzata dalla figura di Giovanni Palatucci, funzionario dell’ufficio stranieri della Questura di Fiume e dello zio, Mons. Giuseppe Maria Palatucci, Vescovo della Città di Campagna.
Il primo ha rischiato la propria vita per salvare migliaia di ebrei, fornendogli permessi speciali, favorendo la fuga all’estero o in altri centri italiani più sicuri.
Riuscì a salvare anche molti profughi ebrei nell’area di Fiume, con il supporto dello zio, conducendoli all’ex Convento di San Bartolomeo.
Giovanni Palatucci venne però scoperto dai tedeschi ed accusato di collaborazionismo, arrestato e deportato nel campo di sterminio di Dachau, dove morì alla vigilia della liberazione del campo, a soli 36 anni, il 10 febbraio 1945.
Nel 1990 lo Stato di Israele lo ha riconosciuto “Giusto tra le Nazioni”, nel 1995 gli è stata conferita la Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria” da parte del presidente della Repubblica Italiana.