Grande successo a Sorrento per i “Tableaux Vivants Ténèbres et Lumière”
Sorrento (NA) La domenica da freddo intenso con un Vesuvio innevato da cartolina, che ha incantato i pochi temerari turisti affacciati dalle ringhiere in Villa comunale, non ha scoraggiato i sorrentini che hanno fatto registrare il tutto esaurito anche nella serata di replica dedicata ai “Tableaux Vivants Ténèbres et Lumière”, che si è tenuta all’interno della Basilica di Sant’Antonino, progetto artistico che porta la firma del Maestro Paolo Scibilia e della regista Dora De Maio, dedicato ai pittori che hanno fatto del chiaroscuro intenso, drammatico, forte, cupo e diretto il loro marchio di fabbrica, Michelangelo Merisi detto il Caravaggio e il valenziano Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto. L’evento promosso e finanziato dal Comune di Sorrento nella persona del Sindaco, Avv.to Massimo Coppola, ospitato in Basilica grazie alla collaborazione del Rettore della Basilica, il Rev. Luigi Di Prisco e all’Arcidiocesi di Sorrento Castellammare nella persona del vicario generale don Mario Cafiero e di Sua Eccellenza il Vescovo mons.Francesco Alfano, ha visto gli attori della compagnia “Ludovica Rambelli Teatro” portare in scena 37 tele, 24 tra le più celebri del Caravaggio, 13 tra le più intense dello Spagnoletto, queste ultime presentate in anteprima a Sorrento dopo il debutto parigino tenutosi al “le Petit Palais et l’Institut Culturel Italien de Paris”. La performance attoriale strappa applausi più di una volta durante i due turni previsti dalla regia teatrale, il commento musicale affidato a brani tratti da opere di Gustav Mahler, Luciano Berio, Mozart, Bach, Vivaldi e Sibelius, accentua la forza scenica delle tele dedicate a crocifissioni e momenti d’estasi religiosa, seducendo il pubblico. Gli attori Elena Fattorusso, Andrea Fersula, Chiara Kija, Rocco Giordano, Maria Giovanna La Greca e Fiorenzo Madonna si muovono con la compattezza e l’eleganza di un gruppo di atleti di nuoto sincronizzato sull’altare della Basilica trasformato in palco, non tradiscono incertezza, completamente calati nelle parti, i loro corpi, per citare Pasolini, che nel ‘63 propose per primo un tableaux vivant in un film: sono la materia vivente, il materico che si presta all’immagine. Bravissimi.
Di Luigi De Rosa
La Compagnia teatrale Ludovica Rambelli con il Vescovo, Sua Eccellenza mons.Francesco Alfano